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Frosinone

Capretta, protesta al tribunale

In tanti sono arrivati da ogni parte d’Italia a sostegno di Enrico Rizzi a processo per il reato di diffamazione. La famiglia del giovane accusato di aver preso a calci l’animale ha chiesto i danni morali e materiali. Prossima udienza a febbraio

Protesta a favore di Enrico Rizzi

“Amo gli animali e seguo Enrico Rizzi”. Striscioni, magliette e magafoni ieri mattina fuori dal tribunale di Frosinone, dove decine di persone arrivate da ogni parte d’Italia hanno manifestato al fianco di Enrico Rizzi. Il noto animalista e influencer è comparso davanti al giudice per il reato di diffamazione dopo che aveva manifestato in piazza ad Anagni e a Fiuggi facendo nome e cognome del ragazzo (all’epoca dei fatti minorenne) accusato di aver preso a calci una capretta. Rizzi aveva anche esposto il volto del giovane sopra alcuni cartelli. L’episodio risale al 27 agosto del 2023 in un agriturismo di Anagni dove si stava svolgendo una festa di compleanno.

La protesta

«A differenza di altri io non ho nulla di cui vergognarmi». Parole forti e di protesta quelle che ha gridato Enrico Rizzi ieri mattina fuori dal tribunale di Frosinone, contestando le accuse di diffamazione avanzate nei suoi confronti. Il riferimento è alla famiglia del giovane finito sotto processo per aver preso a calci la capretta. Ma non solo. «Tolleranza zero per chi maltratta gli animali. Tolleranza zero per chi violenta le donne. Tolleranza zero per chi se la prende con i bambini e con gli anziani – ha aggiunto – Con questa gente non ci può essere alcun dialogo. Una delle responsabilità principali ce l’hanno anche i genitori. Hanno provato a giustificare il gesto dicendo che la capretta era già morta come se fosse normale prendere a calci un animale anche se è morto». Poi ha concluso: «Tornerò a febbraio a testa alta perché la vita degli animali è sacra. La grandezza di una nazione e il progresso morale si giudicano dal modo in cui essa tratta gli animali. Io non ho nulla di cui vergognarmi. Io perché mi sono permesso di fare il suo nome e il suo cognome in piazza nel giro di qualche mese sono stato rinviato a giudizio e devo subire un processo. Ribadisco a processo di vado. Ci sono stato questa mattina e tornerò in aula a testa alta. Perché a differenza di qualcun altro io non ho nulla di cui vergognarmi». Poi ha ringraziato gli attivisti arrivati da tutta Italia: «Grazie di essere qui oggi a difendesa della vita degli animali».

L’udienza a febbraio

Fuori la protesta. Mentre dentro le aule del tribunale si è svolta la prima udienza a carico di Rizzi. La famiglia del minorenne, assistita dall’avvocato Giampiero Vellucci, ha presentato una denuncia che ha comportato il rinvio a giudizio davanti ai giudici del tribunale del Frosinone del noto influencer Rizzi. Ieri mattina davanti alla dottoressa Palmieri sono state ammesse le parti e i mezzi di prova. Ma soprattutto la famiglia del giovane si è costituita contro l’animalista per chiedere i danni morali e materiali. Dopo l’onda mediatica, infatti, era stato costretto ad essere accompagnato a scuola dalle forze dell’ordine. La prossima udienza è stata fissata al 25 febbraio nella quale verranno ascoltati tre agenti del commissariato di Fiuggi.

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