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Più di otto contratti su dieci sono a termine. Il boom del lavoro a termine

In Ciociaria in dieci anni è a più 58%. Nel primo semestre 2024 per ogni contratto a tempo pieno cinque sono precari. Le assunzioni totali sono state 22.989 in linea con quelle del 2023. In crescita le cessazioni che sfiorano quota 20.000

Più di otto contratti su dieci sono a termine. Il boom del lavoro a termine

Per ogni contratto stipulato a tempo indeterminato in provincia di Frosinone ce ne sono cinque a termine. Più di un’assunzione su due, nel primo semestre 2024 nel settore privato, è a tempo determinato. È l’ennesima conferma che in Ciociaria il lavoro è sempre più precario. Lo rileva l’osservatorio sul mercato del lavoro dell’Inps, curato dal coordinamento generale statistico attuariale, dalla direzione centrale entrate e dalla direzione centrale tecnologia informatica e innovazione, che ricostruisce i movimenti di assunzioni, trasformazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro in Italia. Nel 2024 il numero dei nuovi contratti di lavoro si attesta a 22.989, quasi sugli stessi livelli del primo semestre dello scorso anno quando, invece, i contratti erano stati 22.898, per un meno 0,39%. Nello specifico, da gennaio a giugno 2024, le assunzioni a tempo indeterminato sono state 4.101. Un numero in calo se confrontato con l’analogo periodo del 2023 quando le assunzioni a tempo pieno erano state 4.507. Da allora si registra una contrazione del 9%.

Al contrario, dal 2023 al 2024 cresce il ricorso ai contratti a tempo determinato che passano da 11.708 a 11.836 per un più 1,09%. Non a caso il peso dei contratti a termine sul totale dei contratti sottoscritti dai lavoratori ciociari è cresciuto dal 51,13% al 51,48%. Diminuiscono, invece, i contratti in apprendistato, da 1.367 a 1.207 (-11,70%) e, seppur in misura minore, quelli in apprendistato, da 669 a 659 per un meno 1,49%. All’opposto aumenta il ricorso ai contratti in somministrazione, passati da 4.030 a 4.623 per un più 14,71%. Infine, diminuiscono i contratti intermittenti, da 617 a 563, ovvero meno 8,75%.
Spostando il confronto sugli ultimi dieci anni, dal 2014 al 2024 si nota allora che i contratti totali hanno subito un rialzo dai 18.886 del primo semestre 2014 agli attuali 22.989 (più 21,72%). Tuttavia, allora c’erano più assunzioni a tempo indeterminato, 5.338 (il 28,26% del totale contro l’attuale 17,83%) contro 4.101, mentre le assunzioni a termine erano decisamente inferiori, 7.470 contro 11.836. Quindi ora sono il 58,44% in più. In risalita gli apprendisti (777 contro 1.207, più 55,34% in dieci anni), mentre all’epoca si registrava un maggior ricorso ai contratti stagionali, 1.004 contro 659, che, dunque, scendono del 34,36%. In rialzo anche i contratti in somministrazione, 4.099 contro gli attuali 4.623, più 12,78% rispetto al 2014. Segnano una crescita esponenziale i contratti intermittenti, che erano 198 e ora toccano quota 563, per un più 184,34%.

Tornando al primo semestre del 2024, sono stati chiusi 5.389 contratti a tempo indeterminato, un po’ meno rispetto allo stesso periodo del 2023, quando le cessazioni erano state 5.838, con una contrazione del 7,69%. Al contrario, rispetto all’anno precedente aumentano i contratti a termine cessati, da 8.603 a 8.970, più 4,26%. Stessa cosa per l’apprendistato, i contratti chiusi passano da 660 a 701, e per gli stagionali, da 388 a 433. I rapporti in somministrazione registrano 3.561 chiusure nel 2023 rispetto alle 3.898 del 2024 con un incremento del 9,46%. Infine, passo indietro per i contratti intermittenti cessati, che scendono da 453 a 393. Altro dato fornito dall’Inps è quello sulle trasformazioni dei contratti a tempo indeterminato. Quelli a tempo determinato trasformati a tempo pieno sono 2.323, un po’ meno rispetto ai 2.424 del 2023 (-4,16%). Gli stagionali trasformati a tempo pieno diminuiscono da 21 a 14 in dodici mesi, così come quelli in somministrazione da 101 a 86, e di lavoro intermittente, da 19 a 13. Stessa cosa per i contratti da apprendista, quelli trasformati a tempo pieno calano da 390 a 368.

Infine, i rapporti in somministrazione trasformati sono 7 un po’ più dei 4 dell’anno scorso. A livello nazionale, osserva l’Inps, «l’economia italiana continua a crescere, con un saldo positivo di 440.000 nuove posizioni nel settore privato registrato a giugno 2024. Un risultato che conferma la vitalità del mercato del lavoro e la sua solidità. La dinamica dei flussi di assunzioni nel primo semestre di quest’anno, nonostante una leggera flessione rispetto all'anno record precedente, è infatti il segnale di trend positivi che si consolidano».

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