Era nellâauto che trasportava i venti chili di hashish che erano prelevati da una casa abbandonata ad Arnara. In unâoperazione congiunta di carabinieri e polizia, una decina di giorni fa erano finiti agli arresti in sei, quattro napoletani, un sudamericano e un ceccanese. In una delle auto dei napoletani câera però un ex maresciallo dellâArma, Giovanni Sgura 65 anni, originario di San Vito dei Normanni, ma da tempo residente in Campania.
Al momento del controllo, lâuomo avrebbe esibito la fotocopia del tesserino di servizio utilizzato per oltre trentâanni. Per lâaccusa, una sorta di lasciapassare per evitare che lâauto venisse perquisita. Ma non è servito. Nascosti câerano venti chili di hashish. Così anche per Sgura è scattato lâarresto insieme agli altri cinque. Ma ieri, lâuomo, assistito dagli avvocati Riccardo Masecchia e Giampiero Vellucci, ha ottenuto gli arresti domiciliari.
Il gip, a seguito di unâistanza dei legali, sulla base anche di un recente intervento chirurgico al quale Sgura si è sottoposto per una grave patologia, ha ritenuto le sue condizioni di salute incompatibile con la detenzione in carcere. Ma non solo. Le esigenze cautelari inoltre sono state ritenute non particolarmente gravi da richiedere la custodia in carcere.
Nel frattempo le indagini, condotte da polizia e carabinieri in Ciociaria e in Campania, andranno avanti anche per verificare lâeffettiva consapevolezza dellâex sottufficiale sul trasporto della droga. Lâuomo potrebbe anche esser stato usato dalla banda proprio per evitare sgraditi controlli.