La Ciociaria, infatti, resta una delle province dove è più alta la percentuale di disoccupati under 24.
Nel Lazio, solo la Tuscia ha una disoccupazione superiore. Lì, il 54% dei giovani è a casa. Ma anche Frosinone è messa abbastanza male: più di un giovane su due, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, non lavora. Per la precisione il dato del Frusinate si attesta al 50,8 per cento contro il 48,9 per cento di Roma, il 47,3 per cento di Rieti e il 45,8 per cento di Latina. Quello della disoccupazione giovanile è un dramma senza fine. Sono tanti, infatti, i giovani che decidono di lasciare la Ciociaria e trovarsi un’occupazione altrove. Una buona fetta delle giovani generazioni sceglie poi di andare all’estero, dove le opportunità non mancano, non solo per chi conosce la lingua e ha una specializzazione, ma anche per chi va in cerca anche di lavori in cui non è richiesta una particolare esperienza. E buona parte di questi non fa più ritorno.
Nonostante alcuni indicatori comincino a segnare elementi positivi, la situazione resta ancora critica. Gli iscritti ai centri per l’impiego della provincia di Frosinone, al 12 agosto scorso, parlano chiaro: 123.792 le persone in cerca di un lavoro, delle quali 67.042 sono donne e 56.750 uomini. Un dato sul quale bisognerà tener conto nel prossimo futuro nel valutare lo stato in cui versa l’asfittica economia provinciale. E sul quale incide anche il continuo ricorso al lavoro nero, come dimostrato recentemente dai risultati dell’attività degli ispettori del lavoro: mille delle 1.500 aziende ispezionate sono risultate in regola, mentre un lavoratore su tre è stato trovato completamente in nero su oltre mille dipendenti controllati.
Venendo alle note positive nel primo semestre del 2015 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente si registra un incremento del 29,7% dei contratti a tempo indeterminato che si attestano a quota 8.615. Al tempo stesso si nota un decremento del 24,2% dei contratti a tempo determinato: 17.176 del 2015 contro i 22.678 del primo semestre dell’anno precedente.
In picchiata i contratti di apprendistato, con un dato attestatosi al -30,91% e quelli di collaborazione a progetto con un - 18,18%. Mentre volano i tirocini (+ 213,22%), merito probabilmente degli effetti del Jobs Act.