La decisione, per certi versi a sorpresa, è giunta nel tardo pomeriggio di ieri. Il tribunale della Libertà ha analizzato altri sette ricorsi contro lâordinanza di custodia dellâinchiesta antidroga degli Intoccabili. E quattro hanno avuto esito favorevole.
Ad aver incassato un provvedimento favorevole sono anche due figure di spicco della presunta organizzazione. Il primo di questi, Massimo Stirpe, autista e uomo di fiducia di Diego Cupido, considerato il promotore e organizzatore dellâassociazione, ha ottenuto lâannullamento della misura sotto il profilo delle esigenze cautelari. Stirpe, che è difeso dagli avvocati Tony Ceccarelli e Raffaele Maietta, per questa vicenda è dunque libero, anche se è finito ai domiciliari da dove era stato arrestato lo scorso 19 luglio quando lâinchiesta della Dda di Roma aveva portato allâarresto di 36 persone.
Parzialmente accolto invece il ricorso di Emanuel Mingarelli, anchâegli difeso dallâavvocato Tony Ceccarelli, che dal carcere finisce agli arresti domiciliari in riforma dellâordinanza impugnata. Altro annulla- mento è quello di Bruno Di Silvio, difeso dallâavvocato Ceccarelli, ritenuto dallâinchiesta una figura emergente e colui che aveva appianato le divergente tra il gruppo rom e il vertice dellâorganizzazione dopo le sparatorie e i contrasti che câerano stati quando i primi avevano cercato canali di approvvigionamento alternativi. Di Silvio, dunque, è tornato libero. A tutti e tre è contestato il reato associativo. Per altri tre del gruppo rom, invece, le misure so- no state confermate.
Restava poi da analizzare la posizione di uno dei quattro colpiti dallâordinanza per il solo reato di spaccio e non per lâassociazione.
Come gli altri tre, anche in questo caso la misura è stata annullata dal riesame, ragion per cui lâalbanese Ndricim Bejko, 34 anni, difeso dagli avvocati Raffaele e Marco Maietta, ha ottenuto la scarcerazione.