Senza lavoro, con la moglie e un figlio piccolo rischia di finire in mezzo a una strada. se qualcuno non aiuterà Gennaro Esposito, il 21 agosto 2016 sarà sfrattato dalla sua abitazione. L’uomo, di origine napoletane, che da anni vive a Frosinone vuole denunciare la sua situazione confidando nello stop alla procedura di sfratto o in una casa popolare.

«Mi chiamo Gennaro, ho moglie e un figlio di otto anni e attualmente mi trovo in una situazione che disastrosa è a dir poco», scrive. Racconta di aver lavorato saltuariamente, di aver fatto i lavori più umili o quelli che ha trovato e di non essersi mai tirato indietro, «sostenendo la mia famiglia al limite della sopravvivenza. Adesso il mio stato di salute è peggiorato e non trovo più lavoro. Ringraziando Dio mia moglie ha trovato lavoro come donna delle pulizie dalle 2 alle 3 ore al giorno per cinque euro all’ora. E così con i 10 o i 15 euro al giorno che guadagna si provvede a comprare il minimo indispensabile per sopravvivere. Quando guardo mio figlio e mia moglie negli occhi, vedo la disperazione, la tristezza, la sofferenza, e allora mi sento un padre e un marito inutile, fallito, incapace di provvedere a dare a loro un minimo di serenità».

Ed ecco che la situazione rischia di precipitare. «Non pagando più l’affitto di casa - continua - ho uno sfratto esecutivo per il 21 agosto, ma non voglio lasciare la casa, perché non sapremmo davvero dove andare». Racconta anche di essersi rivolto a tutti, dal Comune all’Ater al vescovo, ma di non aver avuto un aiuto concreto. Quindi conclude così: «Chiedo aiuto a chiunque possa darmelo e soprattutto chiedo all’Ater una casa per me e la mia famiglia. Ringrazio di cuore chi vorrà aiutarmi, soprattutto le istituzioni, E voglio ringraziare con il cuore l’associazione Il giardino delle rose blu e la Caritas per il sostegno morale e l’aiuto alimentare».