In tempi di crisi, dove molto spesso sono le banche a pignorare i beni dei debitori, fa notizia la storia di due correntisti che hanno pignorato una somma all’istituto di credito.

La storia

La vicenda ha origine nel 2010 quando due soci di un’azienda, anche in qualità di singoli correntisti, contestano a un istituto nazionale, con sede a Frosinone, l’illegittimità degli interessi e delle spese che sono stati addebitati. I due, residenti nel Sorano, si rivolgono all’avvocato Alessandro Biagi e intentano una causa civile contro l’istituto. Dopo aver chiesto una consulenza tecnica, il giudice Pellegrini del Tribunale di Frosinone ha condannato l’agenzia del capoluogo a rifondere ai correntisti 57.000 euro per interessi e spese legali. La sentenza, pronunciata lo scorso 3 maggio, è immediatamente esecutiva. Per cui, atteso invano che la banca saldasse il conto, i due hanno notificato la sentenza con il precetto. In forza di tale atto l’ufficiale giudiziario si è allora presentato in banca, a Frosinone, per effettuare il pignoramento. Al termine delle procedure l’ufficiale giudiziario è uscito dalla banca con in mano un assegno circolare maggiorato del 20% e intestato alla cancelleria delle esecuzioni mobiliari. Ora i due clienti dell’istituto potranno richiedere l’importo. Va aggiunto, comunque, che la banca ha proposto appello alla sentenza di primo grado, chiedendo anche la sospensione dell’esecutorietà della stessa.