Sono state convocate per confermare le accuse che hanno portato all’arresto di un operaio di 33 anni di Frosinone. Quest’ultimo,B.G.,è accusato di due rapine in danno di altrettante prostitute, una 39enne romena e l’altra una nigeriana di 29anni con l’aggravante della recidiva specifica infraquinquennale. Mentre lui B.G., difeso dagli avvocati Claudia Padovani e Daniela Tiani, ha scelto di non presenziare all’incidente probatorio, c’erano le parti offese, assistite dall’avvocato MarioCellitti che hanno ricostruito quanto accaduto.

Hanno ricordato il timore per un uomo, che, con una Punto, era solito adescare le ragazze che si prostituiscono sull’asse attrezzato per poi derubarle. Ma nonostante il passaparola a entrambe è capitata la stessa sorte. La nigeriana ha affermato di esser stata avvicinata con la scusa di contrattare una prestazione e poi di esser stata scaraventata dall’auto non prima di esser stata derubata della borsetta contenente 750 euro e un iPhone, mentre all’altra è stata rubata la borsetta con trecento euro.

A seguito delle percosse subite e della caduta dall’auto entrambe hanno riportato ferite guaribili in 16 giorni in un caso e in cinque nell’altro. L’incidente probatorio è stato richiesto al gip Pierandrea Valchera dal pubblico ministero che coordina le indagini Maria Pia Ticino per il rischio che le donne, non avendo una stabile dimora in provincia possano rendersi irreperibili. Oggi sarà discusso al tribunale del Riesame l’istanza presentata dai legali dell’operaio contro la misura cautelare. Legali che hanno evidenziato alcune contraddizioni nei racconti e nelle denunce delle presunte vittime.