Malgrado gli incisivi tagli degli ultimi venti anni negli ospedali, si persevera nella riduzione dell’assistenza; e quando questa riguarda cardiologia, le cui patologie sono la prima causa di morte (anche nel nostro territorio), si arriva veramente all’irresponsabilità politica da parte di chi ci governa a ogni livello.

Ciò avviene nell’assoluto silenzio dei sindaci, che pure dovrebbero tutelare i bisogni sanitari della popolazione ma, purtroppo, non se ne curano affatto. Sono totalmente e perennemente muti! Acquista perciò un particolare valore l’ennesimo allarme lanciato dall’Associazione nazionale cardiologi ospedalieri (Anmco) che si occuperà del problema nel 47° congresso nazionale in programma a Rimini dal 2 al 4 giugno prossimi.

Cosa denunciano gli specialisti? Si sta per abbattere sui cardiopatici italiani l’ennesimo provvedimento restrittivo del governo con il quale saranno ridotti di 2/3 le strutture cardiologiche, di cui tante sono le più efficienti e tempestive, non tenendo conto che salvano migliaia di persone da morte sicura. Si prevede infatti la drastica riduzione del 43% degli attuali 8.534 posti letto a 4.844 nei reparti, nelle Utic e nelle cardiologie interventistiche.

Delle 823 strutture attualmente funzionanti, ben 581 saranno eliminate per cui i servizi verranno assicurati da appena 242. Le 402 Unità di terapia intensiva coronarica si ridurranno a 242 ed i laboratori di cardiologia interventistica da 249 a 121 e, dato veramente assurdo, scompariranno le cardiologie perfino negli ospedali dotati di pronto soccorso.

Insomma, siamo al Servizio sanitario dimezzato che metterà sicuramente a rischio la vita di migliaia di malati. Dove si vuole arrivare continuando con questi tagli sciagurati, alla cancellazione dell’assistenza? Lo si dica chiaramente: così ci si munirà (chi potrà) di una polizza assicurativa: ma non si dovranno pagare i contributi. Un grande pericolo si prospetta anche per la a provincia, dove le cardiologie (specie Frosinone) sono tra le poche eccellenze di una sanità abbastanza scadente.