«Siamo qui per la sanità pubblica». Un manifestante motiva così il presidio di Cgil, Cisl e Uil davanti agli uffici della direzione generale dell’Asl. Ma con il commissario Luigi Macchitella è scontro. I sindacati avevano ottenuto di incontrare il manager e così avevano formato una delegazione di 15 persone, cinque, compresele Rsu, per sindacato. Ma una volta giunti sulla soglia dell’ufficio di Macchitella hanno fatto marcia indietro. Non hanno accettato la richiesta di entrare solo in cinque.

 «Sindacati e lavoratori - recita una nota congiunta di  Cgil, Cisl e Uil -si sono visti rifiutare di essere ricevuti perché il dottor Macchitella pretendeva di decidere come dovesse essere composta la delegazione». Intanto c’è chi battei pugni e ottiene. È il caso dell’Asl di Latina che ha avuto una deroga per assumere 12 medici, 22 infermieri e 15 operatori socio-sanitari. Così si attiveranno al Santa Maria Goretti la terapia intensiva neonatale e il trattamento neurovascolare.

Diverse le questioni portate in piazza dai sindacati. Antonio Sessa, segretario provinciale della Funzione pubblica della Cgil, non prima di aver ricordato che il salario accessorio è fermo al 2013, afferma: «Non si tiene conto del grande impegno delle poche risorse umane. Ci vorrebbe più rispetto per i lavoratori, purtroppo non riusciamo neanche ad aprire una trattativa per parlare dell’organizzazione del lavoro». Accuse dirette a Macchitella: «Non si rapporta con le organizzazioni sindacali. Il problema c’è, abbiamo dato tempo al nuovo commissario, ma ora è scaduto».

Il segretario della Uil Fpl Paolo Pandolfi rileva: «Il problema vero è che la sanità in provincia non ce l’abbiamo più. Protestiamo per la carenza di personale che non può essere sanata dalle 71 assunzioni (37 infermieri e ausiliari e 34 medici). Per i precari si sarà un percorso di stabilizzazione nel triennio, ma solo fino al 50%. Siamo passati dagli sperperi di Marrazzo, alle chiusure e alle macro-aree della Polverini a Zingaretti e alla politica locale che ha dato la mazzata finale. Abbiamo malati nei corridoi e liste d’attesa infinite».

La segretaria della Cisl Fp Francesca Coscarella insiste: «Siamo tra le poche Asl in cui non c’è la contrattazione decentrata. Abbiamo reparti come chirurgia con due infermieri per 28 posti letto, per non parlare dei pronto soccorso. C’è mancanza di rispetto verso chi lavora in emergenza. Anche sulle assunzioni e la mobilità non c’è trasparenza. Da gennaio chiediamo un tavolo sul nuovo orario in base alla direttiva dell’Europa che ognuno applica come vuole. Assistiamo a un continuo rinvio delle soluzioni che potrebbero migliorare la sanità».