Maltrattamenti in famiglia, ingiurie, minacce e lesioni aggravate. Si è svolta ieri davanti al giudice monocratico di Frosinone, Federica Cellitti, l’udienza del procedimento che vede coinvolti più soggetti, nel maggio 2012, in un’abitazione della parte bassa del capoluogo.

Il procedimento prende via dalle denunce presentate da un’unica famiglia per una furibonda lite in casa. In questa circostanza sarebbero state proferite diverse minacce, anche di morte, con uso di un coltello, percosse e lesioni asseritamente cagionate anche mediante l’uso di una sedia e di altri oggetti.

Da una delle denunce presentate ai carabinieri sarebbe emerso che una donna avrebbe obbligato il padre a vivere nella sola stanza da letto privandolo dell’uso della cucina, del frigorifero, dell’acqua calda, della televisione e cagionandogli così maltrattamenti e sofferenze. La donna però, a sua volta denunciante, ha contestato tali addebiti ritenendosi vittima di un atteggiamento vessatorio finalizzato all’allontanamento dall’abitazione, in minacce da parte del padre, atteggiamenti sfociati, nel maggio 2012, in percosse e lesioni da parte degli altri familiari che l’avrebbero costretta a ricorrere al pronto soccorso.

Su eccezione dei difensori degli imputati che risultano anche parti offese, il tribunale ha rilevato che non era stata celebrata l’udienza preliminare prevista e ha rimessogli atti al pm. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Pierluigi Taglienti, Dario Simonelli, Giuseppe Cosimato, Giovanni Pica e Debora Magnante.