La zona a traffico limitato finisce al centro delle polemiche. Da una parte l’idea dell’amministrazione di chiudere una buona fetta del centro alla circolazione dei veicoli di vecchia generazione dal lunedì alla venerdì dalle 0 alle 24 alle auto a benzina fino a Euro 1 e a diesel fino a Euro 2, dall’altra le esigenze di chi si sente chiuso in casa.

Chi abita in via Firenze, al corso della Repubblica, in viale Mazzini piuttosto che in via Marittima o in via Moro o più semplicemente è in possesso di un garage in quelle zone e non ha un’auto sufficientemente moderna si trova nella spiacevole situazione di dover contare sull’aiuto di un familiare o di un conoscente o affidarsi al trasporto pubblico. A meno di non lasciare l’auto a ridosso dell’area rossa o nelle aree di parcheggio.

L’accusa

A farsi portavoce dei residenti è il consigliere comunale Angelo Pizzutelli che chiede la revoca del provvedimento e una concertazione sui provvedimenti. «È un errore far passare la ztl come la panacea di tutti i mali in materia di inquinamento - denuncia il politico del Pd - Passino le domeniche ecologiche, ma prevederne altre cinque a settimana in un momento in cui la gente non può permettersi di cambiare auto mi sembra troppo. Dà fastidio che non ci sia stata concertazione con i cittadini, con le associazioni, con i commercianti, con i dirigenti scolastici. Nessuno ha considerato che non siamo ancora nel periodo estivo e che alle 13.30 c’è l’uscita dalle scuole».

Dal canto suo per venire incontro ai cittadini si chiede «un servizio capillare e gratuito del trasporto pubblico. Si tratta di provvedimenti calati dall’alto che si traducono in problemi per i cittadini e multe a pioggia. Una cosa assurda di cui chiediamo al sindaco la revoca e di convocare un tavolo per discuterne con tutti. In questo modo andiamo a colpire una fetta troppo vasta di popolazione».

Quanti è difficile dirlo. Un dato certo non c’è. Si dice un 15-20% dei veicoli circolanti in città. Ci sono i numeri dell’Istat che, però, considerano le auto di vecchia generazione in un unico blocco fino alle Euro 3. Nel solo capoluogo a queste categorie appartengono 17.600 vetture. Ed è da queste che va calcolata la fetta di Euro 0 e 1 a benzina, Euro 0,1 e 2 a diesel che non possono circolare.
Pizzutelli infine conclude chiedendo notizie del piano urbano del traffico approvato nel 2011, «un piano che prevedeva ztl, parcheggi e mobilità alternativa».

Le deroghe

Protestano anche i proprietari di auto storiche. I quali, in caso di mancate modifiche dell’ordinanza, minacciano ricorso al Tar. «Nell’ordinanza ci sono illegittimità per i residenti - spiega l’avvocato Giuseppe Dell’Aversano, vice presidente del Camef - In base a delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato non è possibile impedire di entrare e uscire per chi ha un’area di parcheggio privata all’interno della ztl. Il Comune di Roma per la ztl all’interno dell’anello ferroviario ha previsto delle deroghe per i veicoli storici iscritti nel registro dell’Automobil club storico d’Italia e per i residenti, proprio sulla base di sentenze del Consiglio di Stato».
Ecco la proposta. «Come Camef - insiste Dell’Aversano - abbiamo chiesto di inserire queste deroghe.

I veicoli storici sono in perfetta efficienza e inquinano meno di una normale catalitica, inoltre hanno una percorrenza limitata e un uso non quotidiano». Un’auto storica ha almeno venti anni ed è iscritta nell’apposito registro, mentre ai fini dell’esenzione del bollo deve avere almeno trent’anni. «Come Camef abbiamo 400 iscritti e un patrimonio storico di enorme valore - conclude Dell’Aversano - Persone che avranno difficoltà anche per fare la revisione o andare dal meccanico. Con questa ordinanza andrà a diminuire il flusso di chi può accedere al centro storico come pure ci saranno problemi di consegna delle merci stante i divieti anche per i veicoli adibiti al trasporto merci».