Stavolta con patron Stirpe parliamo di un risultato positivo, finalmente.
Un pareggio strappato addirittura ai vicecampioni d’Europa,
un punto conquistato nel giorno in cui era meno atteso.


«Eravamo un po’in credito con la fortuna e stavolta la dea bendata
qualcosa ci ha restituito. Va detto che nel primo tempo la squadra si è
espressa con buona personalità, colpendo anche un palo e guadagnandosi
un possibile calcio di rigore.
Poi, nel secondo, la differenza di qualità tra le due squadre ha avuto il
suo peso e fatalmente siamo stati costretti a subire.
Non è stata una scelta, ma una necessità, quella di difendere il minimo
svantaggio sperando in un episodio che potesse esserci favorevoli.
L’episodio è arrivato e ci ha regalato un punto prezioso, anche e
soprattutto dal punto di vista del morale».


Cosa cambia dopo questo risultato positivo?
«Non moltissimo dal punto di vista aritmetico, perché siamo sempre
all’ultimo posto in solitaria, ma sicuramente cambia molto dal punto
di vista della presa di coscienza delle nostre possibilità. Il morale
inevitabilmente cresce e speriamo possa consentirci di raggiungere risultati
importanti in quelle partite che dovranno darci risposte decisive
sulla nostra possibilità di lottare fino in fondo. Che poi si ottenga la
salvezza o meno è un discorso ulteriore, ma almeno abbiamo il dovere
di lottare fino in fondo per il nostro obiettivo stagionale».


Si avvicina allora il mese decisivo?
«Sì, dalla gara con l’Empoli a quella con il Carpi, come ho già avuto
modo di dire, dobbiamo prenderci almeno 9-10 punti. Solo così potremo continuare questo percorso con fondate ambizioni di evitare la retrocessione».


Quella contro l’Empoli potrebbe essere la vera gara della svolta?

 «Dovrà esserlo per forza, i tre punti in palio contro i toscani varranno più di quello conquistato a Torino. Dobbiamo concentrarci al massimo per ottenere da quella gara il bottino pieno. Comincia un campionato nuovo e dobbiamo farci trovare subito pronti perché abbiamo già un piccolo gap in classifica da colmare».


Una giornata con tanti risultati sorprendenti, ma forse in assoluto quello meno atteso era proprio il pari del Frosinone a Torino... «Inutile nasconderci che stavolta la sorte ci abbia dato una mano, ma è chiaro che contro questi avversari, se vuoi uscire indenne, devi necessariamente sperare in un pizzico di fortuna».


È significativo che oggi (ieri per chi legge ndr) abbiano giocato per la prima volta titolari anche giocatori come Matteo Ciofani e Frara, protagonisti storici dei successi passati del Frosinone? 

«Tutti i ragazzi della rosa devono progressivamente prendere coscienza della realtà di questo campionato.
Ho detto e ripetuto che non abbiamo molto tempo per completare il processo di integrazione tra vecchi e nuovi e quello di adattamento alla categoria. Sono percorsi che devono essere completati nel minor tempo possibile, perché la A davvero non ti aspetta».

E con questa constatazione si chiude la consueta chiacchierata post gara con il numero uno del sodalizio canarino. Il primo punto nella massima serie è arrivato, ora bisogna proseguire per inseguire tante altre “prime volte”, perché il sogno della permanenza è bello e intrigante.