È difficile trovare parole sufficienti per condannare la malvagità, la crudeltà, l’inciviltà e la mancanza di sensibilità di chi, senza scrupolo, senza pensarci, ma solo per il gusto, forse, di sentirsi “forte” se l’è presa con un cane. Un cucciolo indifeso che ancora, seppur giorno dopo giorno, fortunatamente migliora, porta ancora sul corpo i segni di una violenza assurda. Fiamma, questo il nome del cane salvato da Francesca Monoscalco, responsabile dell’associazione animalista Aidaa di Ferentino. È stata trovata con il volto pieno di ferite, le orecchie completamente piene di pus e l’occhio sinistro tumefatto dalle innumerevoli botte prese. Contro di lei anche petardi.
La notizia dell’amico a 4 zampe seviziato da alcuni studenti, come denuncia l’associazione Aidaa, ha destato rabbia, sconcerto e incredulità in tante persone. Le numerose che condannano il gesto. Il video e le foto che testimoniano la violenza su Fiamma stanno facendo il giro del web. Tutti increduli e indignati. Anche numerosi studenti di Ferentino e non solo, hanno espresso tutto il loro malcontento e indignazione, augurandosi che chi sappia o abbia visto qualcosa, parli. Intanto l’associazione Aidaa ha messo una taglia di 5.000 euro per individuare gli autori. "Chi testimonierà in tribunale e farà sì che queste persone vengano condannate percepirà la somma sopra scritta. Informeremo anche i vertici dell’istituto – dice Francesca Monoscalco – vogliamo che la scuola insegni l’amore per gli animali e che questi delinquenti siano puniti in modo esemplare e pubblicamente". Duro anche il commento del presidente nazionale di Aidaa Lorenzo Croce: "Gli autori di questo gesto dovranno rispondere davanti alla legge e per questo mettiamo una taglia perché si sentano braccati e si rendano conto di quanto hanno fatto. Personalmente li prenderei a calci in pubblico, ma la legge non lo consente anche se sono molti i messaggi di persone che chiedono di sapere i nomi di questi delinquenti che se la prendono con un cane non avendo il coraggio di prendersela con la propria vigliaccheria".