Con queste parole i membri del movimento “Cambiare” entrano nella querelle sul Martino Filetico e manifestano una certa insofferenza in merito ai commenti dei genitori sui social e sulla «gogna» alla quale sarebbe stata confinata la dirigente scolastica Biancamaria Valeri della quale è stata chiesta in questi giorni la rimozione attraverso un esposto al Miur. Al centro dello scontro ci sarebbe l’agibilità delle classi. Tema che contrappone la visione della dirigenza scolastica e quella dell’ente provinciale. Su richiesta di un gruppo di genitori, infatti, quest’ultimo ha effettuato le verifiche rilasciando l’agibilità, secondo quanto ci ha confermato il presidente e sindaco di Ferentino Antonio Pompeo. «Per la dirigente Valeri – scrive in una nota Antonio Palombo del movimento “Cambiare” – gli spazi sono insufficienti e non conformi. Si vogliono per forza inzeppare 25 alunni più il docente in uno spazio di 32 mq. Il dirigente viene indicato come un despota che vuole coltivare il “proprio orticello”. Per non parlare di chi scrive “abbiamo iscritto i nostri figli nella consapevolezza che la scuola non era a norma e quindi ci siamo presi la responsabilità”. Si tratta di strumentalizzazioni mirate che offuscano i fatti». Una vicenda che sta facendo discutere. La dirigente Valeri ha riferito che «Non rilascia dichiarazioni». Intanto i componenti del movimento “Cambiare” si ergono a difesa della dirigente Valeri motivandone le disposizioni: «Quest’anno nella sezione Liceo al Filetico di Ferentino c'è stato un incremento considerevole e straordinario di iscrizioni. Il Dirigente Scolastico, non avendo nella Sede Centrale (il Palazzo Filetico, che da almeno cinque secoli ospita il liceo classico), sufficienti spazi per ospitare le venti classi che si sono costituite, deve spostare cinque classi nelle cinque aule disponibili nella Sede Succursale (S. Agata), distante dalla Centrale meno di trecento metri. La succursale è parte integrante dell’IIS “Martino Filetico” da quando il dimensionamento scolastico, su proposta dell’Amministrazione provinciale, nel 2008 soppresse l’Itc “Lolli Ghetti” e lo aggregò al Liceo. Chi oggi protesta dimentica – conclude Palombo- che la Paolini e l’opera ex Omni sono le due facce dello stesso progetto: la Stu. Ferentino aveva edifici scolastici e assistenziali non di poco conto. Ripensare gli spazi e i progetti, recuperando e ristrutturando gli edifici esistenti per cose di cui abbiamo necessità».