Ha colpito più volte la convivente con calci e pugni e ha danneggiato l’appartamento. Poi le ha preso i soldi dalla borsa ed è andato a bere al bar. Lei, 20 anni, è stata soccorsa dal personale medico. Lui, 30 anni, è stato rintracciato dai carabinieri e arrestato. Entrambi sono di origine nigeriana, ma domiciliati a Ferentino. Il fatto si è verificato nella serata di domenica.

È stata proprio la vittima a trovare il coraggio e a telefonare al 112. I militari al comando del maresciallo Raffaele Alborino, coordinati dal capitano Camillo Giovanni Meo, sono arrivati sul posto ma l’uomo era uscito di casa. Era in un locale intento a bere alcolici. Per lui l’accusa è di maltrattamenti continuati in famiglia, lesioni e rapina.

La compagna è stata soccorsa dagli operatori del 118 e accompagnata con un’ambulanza in ospedale. La prognosi è di 9 giorni. Quello di domenica non sarebbe stato il primo episodio di violenza ai danni della ragazza da parte del compagno. Alla base del comportamento aggressivo dell’uomo ci sarebbe la gelosia.

Ilfatto si è registrato intorno alle 21 dell’altra sera. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto i due stavano litigando quando dalle parole il trentenne è passato ai fatti. Ha alzato le mani sulla donna, colpendola con i pugni e aggredendola anche con i calci. Ha poi danneggiato il divano, tagliandolo con il coltello, ha rotto due televisori oltre a diversi altri suppellettili. Infine ha aperto la borsa della convivente e ha preso il denaro, 65 euro.

Nel tentativo di bloccarlo, la ragazza è stata nuovamente picchiata. Nel frattempo i carabinieri sono arrivati sul posto. Le ricerche dell’autore del reato sono proseguite fin quando non è stato visto all’interno di un bar a bere alcolici.

Una volta fermato e sottoposto a specifica perquisizione, le forze dell’ordine hanno trovato anche i 65 euro presi dalla borsa della nigeriana. Per lui sono scattate le manette. Deve rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e rapina. La ragazza, soccorsa dal personale medico ha riportato ferite giudicabili guaribili in nove giorni.