Spazio satira
La presentazione
03.06.2025 - 20:51
“Mulini ad acqua nei territori di Vico nel Lazio, di Guarcino e di Collepardo” e “Aggiunte e Postille al Vocabolario del dialetto di Vico nel Lazio” sono i titoli dei due libri di Salvatore Jacobelli, entrambi presentati nei giorni scorsi a Vico nel Lazio, rispettivamente nel piazzale di Santa Maria Goretti, in località Pitocco, e nella chiesa di San Michele Arcangelo. I volumi rappresentano un omaggio al patrimonio culturale della città turrita. Il primo, in particolare, illustra le tracce e le testimonianze delle acque e dei molini di Vico, Guarcino e Collepardo. Mentre il secondo raccoglie le voci dialettali della terra natale dell’autore, rinforzando il senso d’identità tra i suoi abitanti per salvaguardarne la conoscenza anche fuori dalla comunità.
Le ricostruzioni riproducono rispettivamente la caratterizzazione costruttiva paesaggistica del territorio e il vocabolario dialettale della sua comunità, restituendo l’origine e la ragione d’esistenza di ogni testimonianza materiale e immateriale documentata. L’obiettivo fondamentale è quello di consegnare ai lettori e alle lettrici la storia della sua terra in ogni dettaglio, tra vestigie di manufatti e documenti conservati negli archivi.
“Mulini ad acqua nei territori di Vico nel Lazio, di Guarcino e di Collepardo”
Le capacità di ingegneria idrica proprie dei primi benedettini che hanno segnato profondamente il territorio sono riconsegnate alla storia a partire dai mulini ad acqua e le loro inimmaginate funzioni. A costruirli furono infatti gli stessi monaci seguaci della Regola di San Benedetto, principalmente ai fini legati alla produzione alimentare. Attraverso la “roggia” e la “rifolta”, infatti, si trovavano direttamente collegati i due elementi principali dell’alimentazione: l’acqua e i cereali. Questi ultimi ancora oggi costituiscono la materia prima per la farina, che a sua volta serve per produrre il pane. I molini, che affiancano le sponde di fiumi e torrenti, traevano l’acqua e trasformavano l’energia cinetica in energia meccanica idraulica: in questo modo, l’acqua diventava un alimento ma anche un mezzo di organizzazione della vita e delle sue primarie risorse. Non solo: grazie a una speciale ruota idraulica, testimone vivente dell’intelligenza umana, il molino aveva la funzione di lavorare anche la farina, a sostituzione dei mortai di pietra e dei macinelli a mano, detti comunemente “macinini”. Intorno a queste macchine variegate, poi, sono stati fatti innalzare ruderi imponenti, tra cui la Torre della Mola – detta anche “Mola alla Turétta” – costruita al confine tra Guarcino e Vico, probabilmente con la funzione di avvistamento. Il libro dunque offre un mondo intenso di dati ed esperienze, composto da una quantità di impianti, strumenti e lavorazioni, che rendono eterni mestieri come quello del fornaio. Oltre a testimoniare il progresso scientifico del territorio.
“Aggiunte e Postille al vocabolario del dialetto di Vico nel Lazio”
La parlata dialettale permette di vedere la storia con una prospettiva diversa e innovativa. Quella del popolo comune, lontano dagli ambienti alti delle corti o delle aule giudiziarie. È insomma l’altra faccia della storia, quella vera e autentica, che tuttavia si decide spesso di trascurare: la storia scritta dalle persone, dalle famiglie e le comunità. Partendo da questa considerazione, l’autore ha offerto nel libro un’analisi organica e sistematica di tutte le peculiarità del dialetto vichense, permettendo al lettore di scavare tra i segreti della parola e della lingua, fino a coglierne i significati più curiosi. Il volume offre dunque l’opportunità di scorgere la cultura di Vico nel Lazio attraverso la lente d’ingrandimento della lingua del popolo, avvalendosi della descrizione di personaggi distintisi per il loro lavoro ed esempio di vita. Nonché per il lustro e l’importanza storica che hanno dato al paese. Una sezione particolare del libro, inoltre, è dedicata a modi di dire, filastrocche e racconti inediti sulla città di Vico: momenti che danno ancora più cognizione della vera cultura e delle caratteristiche di un popolo e di un intero paese.
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