Spazio satira
Politica
11.02.2025 - 17:19
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca
Giovedì prossimo potrebbe essere il giorno in cui il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il leader della Lega Matteo Salvini si incontreranno per un primo colloquio chiarificatore a seguito delle recenti frizioni all’interno della maggioranza di centrodestra nella Regione Lazio. Il 13 febbraio, infatti, è in programma un convegno sul decreto "Salva Casa", che si terrà nella Sala Tirreno alle 17, evento al quale parteciperanno entrambi insieme alla rappresentanza politica regionale della Lega.
Ieri, a margine di un evento a Roma, Rocca ha dichiarato: «Con Salvini ci dobbiamo vedere in settimana», sottolineando che all'interno della coalizione «c'è condivisione e confronto, altrimenti ci sarebbe un unico partito. Il mio dovere è ascoltare le differenti sensibilità e metterle insieme. La coalizione Lazio è forte». Dopo aver superato le tensioni con Forza Italia, ora è la Lega a premere per una maggiore condivisione sulle scelte politiche del Governo regionale.
Un segnale forte della Lega è arrivato la settimana scorsa, quando il partito ha convocato d’urgenza una riunione regionale alla presenza di Salvini, durante la quale è emersa la volontà di cambiare passo rispetto alla gestione passata della sinistra in Regione Lazio. Le richieste avanzate riguardano il rilancio di politiche su salute, mobilità, rifiuti e lavoro. Per questo motivo, la Lega ha chiesto a Rocca un tavolo di confronto.
Tuttavia, le tensioni sembrano andare oltre le semplici differenze politiche. Infatti, la Lega vuole ottenere un maggiore peso all’interno della Giunta regionale, e, qualora non fosse raggiunta una soluzione soddisfacente, non si esclude il ritiro degli assessori. Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e vicesegretario federale della Lega, ha dichiarato: «Non ci interessano le poltrone, ci interessa invece un programma politico».
Le incomprensioni tra la Lega e il resto della coalizione sembrano essersi accentuate da episodi specifici. La Lega, ad esempio, ha mal digerito la questione delle nomine dei direttori delle Asl territoriali, in cui si è sentita non adeguatamente coinvolta.
Il messaggio della Lega è chiaro: non vogliono essere marginalizzati. Nonostante il numero limitato di consiglieri (un solo consigliere contro i 22 di Fdi, 7 di Forza Italia, uno di Noi Moderati e uno della lista civica Rocca), il peso politico del partito nella coalizione resta rilevante e il confronto sembra ormai inevitabile.
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