Non c'è distanziamento sociale che tenga né il massiccio ricorsi a provvedimenti che implicano inevitabilmente di non uscire di casa se non per comprovate necessità. A Cassino e nel Cassinate, soprattutto all'imbrunire, i roghi si moltiplicano. In zone diverse, opera di mani differenti. Ma non c'è verso di riuscire a limitare i danni. Le forze dell'ordine, già impegnate per far fronte a un'emergenza senza eguali, non hanno lasciato cadere le segnalazioni, con l'intervento a ridosso di Pasqua della polizia a Caira.

Eppure i roghi sono davvero molti ed è difficile capire contemporaneamente dove vengano appiccati. Ecco perché, proprio per l'accertamento dei roghi, da parte dell'Ansmi è stato messo a disposizione il sistema si monitoraggio dall'alto attraverso i droni: un controllo che intanto individua le zone precise in cui intervenire con celerità.

Sono i cittadini infuriati ed esasperati per gli odori di plastica bruciata a chiedere aiuto: questo accade in via San Pasquale, in via Mondello, in zona Sant'Antonino, a Caira e all'Olivella. E in molte altre zone a ridosso tra Cassino e il Cassinate. Determinante la collaborazione della Sanità Militare: il rischio da scongiurare è proprio quello della diossina.