In Argentina si trovano quattrocento italiani che chiedono con forza di tornare a casa. Lo ha segnalato alla nostra redazione Simone Grimaldi, originario di Roccasecca e da anni viaggiatore. Il nostro lettore lancia un accorato appello anche dal suo blog per il rientro in patria dei connazionali, bloccati nel Paese sudamericano dalle restrizioni imposte dal Governo locale per l'epidemia da Coronavirus.

«I quattrocento italiani non chiedono aiuti economici – spiega Simone – non rivendicano diritti assurdi, ma solo il più legittimo: tornare a casa. Infatti, per tanti connazionali doveva essere il viaggio della vita, che invece si sta trasformando nel peggiore degli incubi. Dopo dieci giorni di quarantena, con qualche centinaio di contagi, si faticavano a contare gli arresti. Il presidente dell'Argentina Alberto Fernández, dal 16 marzo ha emesso leggi durissime di emergenza senza preavviso: ha chiuso aeroporti, ogni provincia e ogni mezzo di trasporto. E con durissime sanzioni per chi viola queste ultime».

Da qui l'appello al nostro Governo: «Se le autorità italiane non organizzano voli e trasporti di emergenza, chi altro può farlo? Se non sono le nostre istituzioni a battere i pugni sul tavolo e imporsi, chi può? Oggi – conclude – dopo cinque settimane di quasi totale abbandono, in molti non possono sopperire più alle difficoltà».