La città di Sora balza alla ribalta della cronaca e si indigna per quanto è accaduto domenica mattina. Il coronavirus non ha fermato la scellerata corsa clandestina tra due calessi trainati da altrettanti cavalli in via Barca San Domenico.

Una gara organizzata da un gruppo di etnia Rom, da molti anni stanziato in città, in barba alle disposizioni che invece hanno tenuto chiusi in casa i sorani. Quattro di loro sono stati denunciati, mentre le indagini dei carabinieri continuano per identificare gli altri che facevano parte del gruppo.

Una vicenda che lascia l'amaro in bocca non solo ai sorani, ma all'intero Paese costretto a vivere la Pasqua a domicilio. Il sindaco di Sora, Roberto De Donatis ha subito preso le distanze dalla sconsiderata provocazione parlando di "Un fenomeno dalle caratteristiche plateali che trasgredisce le norme e i divieti in vigore in questo periodo".
"Le forze dell'ordine, che ringrazio - ha aggiunto il primo cittadino - hanno agito con immediatezza in maniera ossequiosa delle leggi. Non deve passare il messaggio che la nostra sia una città nella quale la trasgressione è consentita. E' assolutamente falso. La comunità sociale implica il rispetto delle legge, tutti noi ci stiamo impegnando con grande dignità. Un episodio che esula dal comportamento della maggior parte dei cittadini non può diventare un esempio negativo. La nostra città è ricca di esempi positivi. Sono orgoglioso dei miei cittadini che si stanno comportando bene, nel rispetto delle regole."

Ma ormai la vicenda ha trapassato i confini cittadini. Immediato lo sdegno espresso dal senatore di Fratelli d'Italia Massimo Ruspandini. Perentoria la sua presa di posizione: "Articolo 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Non c'è scritto che i cittadini italiani di origine rom sono al di sopra della legge. Però pensano di poter fare delle nostre città il loro ippodromo privato, mentre gli altri sono barricati in casa rispettando le regole. Credono forse di avere più diritti di noi perché sono di etnia rom?" Like e commenti a non finire sulla sua pagina social.  Ruspandini ha interpretato bene il sentimento dei sorani, amareggiati e desiderosi di giustizia. Un fatto così vergognoso che, in una drammatica pandemia come questa, ha visto come scenario proprio le strade della loro città deserta, mentre responsabilmente erano in casa. Una cosa che nessuno in città riesce a digerire.

I fatti 
Quattro denunciati, di 45, 40, 30 e 62 anni, tutti di etnia rom, già noti alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, la persona e altro. E' il primo bilancio delle indagini avviate subito dai carabinieri che hanno ricevuto dai residenti diversi filmati della pazza corsa ippica. Sono componenti di una nota famiglia rom, tutti residenti a Sora. I primi due sono i fantini protagonisti della gara. Agli altri facevano parte della "scorta", un corteo di quattro auto che ha seguito i due calessi lungo tutto il percorso, incitando cavalli e conduttori. I militari dell'Arma della compagnia di Sora, coadiuvati da quelli delle stazioni di Casalvieri e Vicalvi, sono entrati in azione dopo aver preso visione dei filmati ripresi con i cellulari e inviati loro dai cittadini.

L'operazione, scattata ieri sera, ha portato anche al sequestro delle autovetture e all'identificazione di due delle persone al volante, il trentenne e il sessantunenne. I quattro identificati, riconosciuti nei filmati che in breve tempo hanno fatto il giro del web, sono stati denunciati alla Procura di Cassino per i reati di interruzione di pubblico servizio, maltrattamento di animali e competizione sportiva su strada senza autorizzazione. Per loro è inoltre scattata la multa per l'inosservanza dei divieti imposti dal decreto Covid-19.