Il coronavirus non ferma l'alleanza tra Fca e il gruppo della Peugeot. Carlos Tavares, numero uno della casa automobilistica francese, e amministratore delegato in pectore del nuovo Gruppo ha infatti annunciato: «Il lavoro dei team sul progetto di fusione è un elemento chiave per entrambe le società. Prima è, meglio è», spiega Tavares.

«I gruppi di lavoro, durante questa crisi, stanno mantenendo e addirittura accelerando il ritmo del progetto per arrivare al closing». Si allontanano,così, i dubbi del mercato sulla possibilità che la fusione salti o comunque venga profondamente modificata nei suoi termini finanziari a causa della crisi scatenata dalla pandemia del coronavirus e dal conseguente crollo delle quotazioni di Borsa. Nessun ritardo.

Del resto il manager portoghese, tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, aveva espresso tutto il suo ottimismo sull'esito positivo delle trattative in corso, escludendo o ostacoli insuperabili: «Tutto procede bene. Non c'è motivo di pensare che ci sarà un problema". Il perfezionamento è previsto tra la fine dell'anno e l'inizio del 2021 e le uniche complicazioni sono legate a passaggi prettamente tecnici.

I due gruppi, alla fine di febbraio, avevano già risposto a 14 delle 24 richieste prevenute dalle autorità garanti della concorrenza di diversi Paesi: si tratta, come ammesso da Tavares, di un «processo complesso che richiede il disbrigo di pratiche amministrative e burocratiche con terze parti indirettamente coinvolte di almeno 24 Stati». Dunque l'emergenza sanitaria non ferma l'alleanza: e le parole di Tavares sono in parte una risposta anche alle preoccupazioni sollevate nei giorni scorsi anche dai sindacati.

L'angoscia di Cassino
Certamente la preoccupazione però resta. Anzitutto perchè lo stabilimento di Cassino non sarà tra i primi a riaprire i cancelli, come ha ben specificato l'Ad Mike Manley. Le nove settimane di cassa integrazione in deroga scadono il 13 maggio, ma secondo ambienti beninformati dal 14 maggio nel sito pedemontano potrebbe ripartire la cassa ordinaria e i motori potrebbero riaccendersi solo alla fine di maggio, forse anche a giugno.

Questo significa che l'indotto resterà paralizzato ancora a lungo e la ripresa non sarà facile e indolore.
Il mese di aprile era quello decisivo: sarebbero dovuti partire concretamente gli investimenti per il nuovo modello mentre sarebbe uscita di produzione la Giulietta. Ora tutto rischia di slittare e i tempi si annunciano non affatto brevi.

I sindacati hanno intanto siglato un accordo con Fca per la ripartenza. All'unisono Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm in una nota spiegano: «Questo accordo resterà in vigore fino al 31 luglio 2020 e ci sarà un monitoraggio continuo per eventuali ulteriori integrazioni e miglioramenti, alla luce delle indicazioni delle autorità pubbliche e della comunità scientifica. Per i sindacati la priorità è sempre garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori».