Su quel tavolinetto sistemato elegantemente sotto un portone di via del Plebiscito, nel cuore del Centro storico c'è tutto quello che serve per preparare un pranzo o una cena. C'è l'essenziale: cinque pacchi di pasta, legumi, una zuppa e due arance. Sopra un cartello scritto a mano: chi può metta, chi non può, prenda. E tutto nel più totale anonimato.

E anche Frosinone ha aderito all'iniziativa partita spontaneamente su Facebook da un piccolo gruppo di persone, e che ora si sta diffondendo velocemente un po' in tutto il Paese. Un piccolo gesto, semplice, ma non scontato, per aiutare chi non riesce a fare la spesa durante l'emergenza Covid-19.

Un piccolo punto di raccolta che lascia, a chi passa lì accanto un messaggio di profonda sensibilità umana: solidarietà e condivisione. Un invito quindi a donare chi può e a prendere se serve. Perché non basta mai.

Nonostante il Comune si sia attivato, attraverso l'erogazione dei buoni spesa gratuiti, proprio per andare incontro a tutte quelle persone che ne hanno necessità, le difficoltà economiche e finanziarie di molte famiglie restano tante.

Ma non solo il Comune di Frosinone, anche la Caritas che sta moltiplicando gli sforzi per portare aiuto a quanti vivono un momento di difficoltà con la distribuzione di aiuti alimentari alle parrocchie della diocesi, con il sostegno alimentare e con l'apertura della mensa Diocesana di Frosinone con la consegna di cibo. E i tanti volontari che stanno semplicemente aiutando i vicini andando loro a fare la spesa o a pagare una bolletta.

In quel punto di raccolta solidale quindi, in via Garibaldi, a due passi dal Campanile, simbolo e storia della città di Frosinone, l'invito a lasciare quello che si può. Quello che serve.