Bella, brava e intraprendente. È Carlotta Delicato che, dopo aver vinto la terza edizione di Hell's Kitchen Italia, è "volata" incontro ai suoi sogni. Ora si trova in Spagna dove rispetta scrupolosamente le prescrizioni e continua a "cucinare" i suoi piatti. Da casa!

Carlotta, giovanissima e già nell'Olimpo degli chef, ma oggi come oggi siamo di fronte a una emergenza senza eguali. Come si vive in Spagna? Come ha cambiato le tue abitudini?
Gli spagnoli non pensavano che sarebbe potuto succedere anche qui. Mentre in Italia si annullavano feste e ricorrenze pubbliche qui c'erano feste e grandi assembramenti come la parata dell'8 marzo tanto criticata dai media locali. Ho iniziato la mia quarantena molto prima, in concomitanza con quella italiana, fin da subito ho posto molta attenzione nell'evitare luoghi affollati e nel rispettare la distanza di sicurezza, ho rinunciato ai mezzi pubblici e privilegiato gli spostamenti a riducendo al massimo i contatti sociali. 

Essere Chef è un mestiere che richiede il sacrificio, impegna totalmente le tue giornate e rende difficile seguire i tuoi sogni, la famiglia, le amicizie. Ora ho sicuramente più tempo da dedicare a me stessa e alla famiglia, cerco di mantenere una routine e delle sane abitudini alimentari, approfitto del tempo a disposizione per cucinare e per sperimentare tutte quelle cose che avevo rimandato per mancanza di tempo. Amo la mia professione, ne sono innamorata e passare dalla frenesia cui siamo giornalmente sottoposti in cucina a questo regime di quarantena lascia un vuoto incolmabile.

Sei preoccupata? Hai avuto amici o conoscenti contagiati? Stai facendo qualcosa per gli altri con la tua "arte"?
Sono molto preoccupata per come sta evolvendo la cosa ma fortunatamente, al momento, ringraziando Dio, nessuno dei mei conoscenti risulta contagiato. Nutro in me la fiducia che il tutto possa risolversi al più presto ed è per questo che mi mantengo in allenamento pronta a rimboccarmi le maniche e ripartire con più determinazione di prima. Per quanto riguarda il mio impegno nei confronti degli altri ho dato sin da subito, da quando la cucina del mio ristorante ha spento i fuochi, la mia disponibilità, qualora se ne ravvisasse la necessità da parte delle istituzioni della città che mi sta ospitando, a cucinare presso qualsiasi struttura ove fosse richiesto il mio utilizzo. Per il momento comunque, e per fortuna, sono impegnata esclusivamente a rispettare le disposizioni emanate. Rimango chiusa in casa sperando che il tutto finisca subito.

La situazione critica dell'Italia, gli ospedali stracolmi e i decreti del Governo ti faranno pensare spesso alla tua famiglia, immagino. Che cosa pensi del nostro sistema-anti Covid?
Fortunatamente grazie alla tecnologia le distanze sono sempre più corte. Ogni giorno sono in costante contatto con la mia famiglia ed al momento mi sento abbastanza tranquilla anche per il fatto che anche loro stanno rispettando fedelmente tutti i protocolli previsti. So che presto avremo modo di riabbracciarci e festeggiare tutti insieme il mio compleanno e quello di mio fratello trascorsi da qualche giorno e ci rifaremo di quello di cui siamo stati privati. Per quanto riguarda le azioni intraprese dalla nostra nazione sono convinta che sono le migliori che si potessero attuare e per fortuna questa non è solo una mia convinzione ma è un riconoscimento che ci viene dato dalla maggior parte degli altri Stati. Anzi il modello Italia a quanto pare è stato preso ad esempio da parte di molti. Il nostro è un grande Paese e come sempre ha fatto anche questa volta saprà reagire e fare fronte a questa inaspettata difficoltà.

Come hanno visto gli italiani a Barcellona fino a qualche tempo fa e come li vedono ora? Cosa pensi del nostro asset strategico per combattere il nemico invisibile?
Non nascondo che all'inizio il pensiero di tanti era che in Italia le cose stessero precipitando a causa della nostra incapacità ad osservare le disposizioni emesse. I soliti italiani senza regole. Era nata una sorta di piscosi nei nostri confronti fintanto che il problema non è venuto alla luce, mostrando tutta la sua gravità, forse anche più pesante rispetto alla realtà italiana, anche qui in Spagna e anche loro hanno capito quanto fosse subdolo. Con la dichiarazione di Pandemia e l'aumento vertiginoso dei casi registrati qui in Spagna anche qui è stato adottato un decreto che rispecchia pressoché quello emesso dai nostri governati e quasi tutte le attività sono state chiuse facendo rimanere attivi solo i servizi essenziali. Nel giro di pochi giorni noi italiani siamo passati dall'essere gli untori degli altri Stati europei a nazione da prendere a modello nella battaglia contro questo male.

Il sistema sanitario spagnolo sta reggendo alla "crisi" dei ricoveri?
Per molti aspetti il sistema sanitario spagnolo è simile a quello italiano. Anche qui ci sono strutture sanitarie, soprattutto nella parte della capitale, come avrete avuto modo di vedere, molto stressate. Anche qui è in corso una battaglia feroce per l'approvvigionamento dei dispositivi e dei macchinari da adibire alla respirazione artificiale e ai posti di rianimazione. Anche in Spagna purtroppo nessuno si aspettava una pandemia del genere ma nonostante tutto questo e l'alto numero di morti finora registrato nell'aria si respira tanto ottimismo. Sarà che si tratta di un popolo affine a quello italiano ma anche qui non si abbattono mai. Si va avanti con forza e determinazione nonostante la c'è molto ottimismo.