«Si tratta di una previsione statistica, anzi matematica.
Non epidemiologica». Così Fabrizio Cristofari, presidente dell'ordine provinciale dei medici, commenta lo studio realizzato dall'Einaudi Institutef or Economic and Finance, che ha eseguito un'analisi delle curve epidemiche.

Secondo questo studio c'è una data sul possibile stop dei contagi in Italia, data che però cambia da regione a regione. Nel Lazio è individuata per il 16 aprile. La ricerca fissa tre possibili date sull'interruzione dell'epidemia in Italia, in base alle previsioni più ottimistiche o più pessimistiche, sulla base dei dati della Protezione Civile. Ipotesi che però, avvisano gli stessi ricercatori, non danno la misura del totale delle persone infettate, che è «probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza».

Il giorno dei "contagi zero" in tutta Italia, sulla base di queste curve, potrebbe essere il 5, il 9 o il 16 maggio. «Ma è un termine condizionato dalle differenze sostanziali di crescita tra una Regione e l'altra», si legge nello studio. Seguendo la curva più ottimistica, in Liguria, Basilicata e Umbria la data potrebbe essere addirittura il 7 aprile, in Sicilia il 14 aprile, così come in Veneto; in Piemonteil 15 aprile, nel Lazio il 16. Il 22 aprile per la Lombardia, mentre l'Emilia Romagna raggiungerebbe il target il 28 aprile. Ultima la Toscana, che il 5 maggio potrebbe toccare quota zero. Nell'ipotesi migliore.

Spiega Fabrizio Cristofari: «Va tenuto presente che i dati sulle singole regioni sono soggetti a revisioni di giorno in giorno, perché anche un numero relativamente ridotto di nuovi casi può far variare di molto le previsioni statistiche. Se poi dovessero aumentare i contatti umani, allora diventerebbe tutto più complicato. L'unica cosa che possiamo dire, guardando la situazione dal campo di battaglia, è che la curva dei nuovi contagi si sta addolcendo. Anche in provincia di Frosinone. C'è pure chi ha previsto il "picco" in Italia per il fine settimana e poi la discesa. Ma ripeto: è troppo presto per analisi di questo tipo».

Aggiunge Fabrizio Cristofari: «Quello che è sicuro è che bisogna continuare a stareacasa». Intanto oggi al Pronto Soccorso di Frosinone (diretto proprio da Cristofari) arriva un rinforzo di lusso: il dottor Norberto Venturi, che ha risposto all'av viso della Asl rivolto ai medici andati in pensione negli ultimi tre anni. Tornando al versante del "contagio zero", grande cautela e massimo riserbo anche dall'assessore regionale Alessio D'Amato, nonostante ieri abbia esplicitamente parlato di un trend in decrescita, per la prima volta al 6%. Il punto però è anche un altro.

D'Amato non vuole cali di concentrazione. Non nella catena di comando politica esanitaria del Lazio, non nelle varie Asl dislocate sul territorio, non nei singoli operatori impegnati in trincea in questo momento.
Nel solco della linea indicata da Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore della Sanità: «Non dobbiamo illuderci che un rallentamento della diffusione possa indurci a rallentare le misure che abbiamo adottato».