Dopo aver fatto i conti con le incursioni di cinghiali e volpi, più a valle, adesso per gli allevatori emerge un nuovo problema. Alcuni ovini sono stati ritrovati fatti a pezzi, visibilmente sbranati da uno o più animali selvatici, nei pressi del bosco in zona San Michele.

La segnalazione, apparsa sui social, ha innescato un acceso dibattito sull'artefice di tale scempio, il proprietario dell'esemplare è rimasto piuttosto stupito dello stato in cui ha ritrovato la bestia che sarebbe stata trascinata per circa 800 metri in salita dal luogo di pascolo. Un signore ha commentato che, nonostante la presenza certa dei lupi, potrebbero essere stati anche dei cani. Altri hanno obiettato che un cane randagio, seppur affamato, non avrebbe tutta questa forza di attacco, neanche se fossero più esemplari insieme.

Resta il fatto che, in questi giorni, complice anche l'emergenza sanitaria che tiene tutti in casa, gli animali si stano riappropriando in maniera indiscriminata di aree che prima erano diventate off limits. I margini dei boschi, le pendici delle montagne, le aree vicine a fiumi e ruscelli, sono letteralmente invasi da animali di ogni tipo, esemplari che ormai vivevano nascosti tra gli alberi in montagna o nelle tane tra le rocce, lontano da uomini e cacciatori.

Alcuni residenti sono convinti che si tratti di cani randagi, che avrebbero agito in gruppo, perché sembra strano che un animale come il lupo non finisca la sua preda o non la porti via, ma l'episodio si sarebbe verificato di giorno a pochi metri dalla casa del padrone degli ovini che abita proprio sotto la montagna probabilmente un branco di cani randagi e affamati avrebbero attirato l'attenzione.

Nelle scorse settimane, a quarantena già iniziata, si erano registrati decine di casi di "invasione" di cinghiali, campi devastati e depredati, gli animali avevano ripulito anche pollai e le volpi avevano dato manforte agli assalti. Prima della quarantena il Parco dei monti Aurunci e il Comune avevano avviato uno studio proprio per contenere queste "invasioni" nell'area di Montecassino.