«Vi volevo ringraziare per tutto il lavoro che state svolgendo anche se le persone non capiscono che devono stare dentro. Soprattutto io e mia sorella vi vogliamo ringraziare per tutte le volte che ci avete salvato dal carnefice anche se non è finita qua». Sono le parole di ringraziamento che una ragazzina di tredici anni ha rivolto alla polizia di Sora, telefonando nei giorni scorsi al Commissariato. Un modo per ringraziare tutte le forze dell'ordine, anche loro in prima linea per l'emergenza Covid-19.

E un grazie particolare ai loro angeli custodi che hanno salvato più volte la tredicenne e la sorellina, come racconta anche Patrizia Palombo presidente del Telefono Rosa Frosinone che le segue da sette anni. La tredicenne ha voluto lanciare anche un importante messaggio a tutte le persone che si lamentano dell'isolamento forzato, delle misure adottate, mentre loro quotidianamente devono rimanere in casa. «Da circa sette anni seguiamo queste ragazze e la loro mamma: «Stanno vivendo in casa la loro adolescenza perseguitate da uno zio e un cugino. La tredicenne ha sentito il bisogno di ringraziare la polizia con quella telefonata, la sorella ha scritto tempo fa una lettera inviata all'ex ministro della giustizia, al prefetto, al Papa e anche a me. Mi ha fatto male leggere che il suo sogno era quello di prendere il pullman per andare a scuola, come tutti i suoi compagni, costretta invece ad essere accompagnata, insieme alla sorella, dalla madre, perché ovunque vadano sono perseguitate».

E dall'altra parte del telefono l'operatore ha ringraziato la tredicenne per l'inaspettata chiamata e allo stesso tempo l'ha rassicurata: «Passerà tutto, come tante altre cose».