Messaggi di speranza e moniti che arrivano da lontano. Da cittadini di Cassino e del Cassinate lontani ma vicini ai loro comuni d'origine. Molto toccante il messaggio della professoressa Maria Luisa Calabrese del "Medaglia d'Oro" di Cassino: «Non sono trascorsi così tanti giorni da quando dedicavo le giornate al lavoro, attendevo con trepidazione l'arrivo del venerdì sera e mi apprestavo a vivere il weekend con gioia. A un tratto tutto è cambiato, siamo stati catapultati in una realtà surreale, le città si sono svuotate e con loro la nostra anima.

Le strade sono deserte, negozi chiusi, eppure sento tanto rumore, è il mio cuore che parla, urla, piange, sorride e spera. Non ho mai sentito tanto chiasso, forse perché non c'è mai stato tanto silenzio. Un silenzio assordante, che mi ha spaventato ma che poi ho apprezzato, a tutto ci si abitua. La paura si è placata e ha ceduto il posto alla speranza. Torneremo a vivere, questa esperienza ci cambierà in meglio. Avremo nuovi giorni e saranno meravigliosi perché sapremo apprezzare le piccole grandi cose che vivono dentro e intorno alla nostra anima. Mai come in questi giorni sento di essere italiana, il patriottismo si risveglia, tutti uniti contro il coronavirus. Mai come in questi giorni mi sono sentita dire "andrà tutto bene". Perché è così ragazzi , andrà tutto bene, ne sono certa. Questa lettera è per voi, per esprimervi la mia vicinanza, il mio affetto; la didattica a distanza non è facile, la nostra scuola si è attivata in tempi record. Siamo in trincea, stiamo lottando, ma siete bravissimi, sono orgogliosa di voi e vi abbraccio virtualmente tutti».

Da Bergamo anche un messaggio da una cassinate, Laura Cappelli, a un concittadino che è stato postato sul canale youtube di Tanfuk: «La situazione è grave, la paura tanta. Le mie parole sono dettate da una profonda disperazione, qui a Bergamo la situazione è davvero drammatica. È ormai la quinta settimana che siamo in questo stato di "cattività domestica" giustamente indotta dalla necessità. Si respira un clima molto doloroso. Quelle pochissime volte che si esce si ha paura di fare un respiro più profondo. la paura è ovunque e si percepisce in tutti. Ci resta la speranza di guarigione di tutti quelli che sono ricoverati negli ospedali ormai saturi. Ci uniamo alla disperazione dei parenti che non hanno potuto salutarli per l'ultima volta. Qui a Bergamo gli unici suoni che percepiamo sono le sirene e le campane a morto».

Ad Aquino il sindaco Libero Mazzaroppi ha voluto condividere il messaggio ricevuto da una concittadina, Maria D'Alessandro, che vive a Brescia: «Apprendo con preoccupazione del primo contagio, sono settimane di grande terrore e orrore che viviamo qui e sapere che la mia amata Aquino è in pericolo mi angoscia. Fate capire a tutti che l'impatto che può avere il "non rispetto" delle disposizioni sarebbe disastroso. Noi qui siamo stati colti impreparati ma voi avete il vantaggio di poter arginare e bloccare la diffusione. Proteggetevi tutti». Alla comunità è arrivato anche un messaggio da un concittadino che vive in Francia.