Ad oggi la città di Cassino, da quando è scoppiato il primo caso alla clinica San Raffaele tre settimane fa esatte, ovvero il 3 marzo, conta quattordici casi di persone risultate positive al coronavirus. Undici di loro stanno facendo le cure e le loro condizioni di salute non sembrano, ad oggi, preoccupanti. Si sono invece registrati tre decessi: l'ultimo ieri. «In almeno due casi su tre si tratta di pazienti che avevano già patologie pregresse» ha spiegato il sindaco Enzo Salera

E poco fa il primo cittadino ha fatto il punto della situazione in diretta Facebook. 
Il primo cittadino, dunque, facendo il punto della giornata trascorsa ha evidenziato: «Sono dispiaciuto per le persone decedute ed esprimo tutta la mia vicinanza e quella dell'amministrazione comunale di Cassino ai familiari». Poi ha snocciolato le cifre, che con la loro forza intrinseca sono più forti di tutte le legittime opinioni emerse in questi giorni.
«Va evidenziato - dice il sindaco a margine della sua diretta facebook in cui ha parlato alla cittadinanza - che i numeri di Cassino non sono drammatici se considerati nel complesso visto e considerato che solo all'interno della clinica San Raffaele si sono registrati ventiquattro casi di contagi, ed altri al Santa Scolastica. Ma i residenti nella città martire contagiati in totale sono risultati essere ad oggi quattordici e con le nuove misure di contenimento c'è la speranza che non ci siano "picchi".

La casistica di Cassino, in base alle statistiche non è dunque elevata anche per questo è stato deciso di non procedere con la "zona rossa", ovvero con la blindatura della città come avvenuto a Fondi, Pozzilli e Venafro. Gli organi deputati ad imporre questa scelta hanno ritenuto che per Cassino, ad oggi, non ci sono i presupposti. Per sconfiggere il coronavirus - ha concluso - quello che possiamo fare tutti è stare a casa».

In questa direzione va un'altra iniziativa avviata ieri dal Comune, ovvero il servizio della spesa a domicilio. Spiega l'assessore Luigi Maccaro: «Sono più di trenta a Cassino i supermercati si sono organizzati per facilitare la spesa ed evitare le file. Anche andare a fare la spesa al supermercato può essere potenzialmente pericoloso per via delle file che ormai si trovano agli ingressi e per tante altre possibili azioni (toccare i prodotti, ecc.) che possono veicolare il contagio. Per questo la prenotazione della spesa da ritirare al supermercato è un servizio molto importante».