Perché in Italia la percentuale dei morti per Coronavirus è più alta che altrove? È un quesito che in questi giorni tanti si stanno ponendo, soprattutto dopo che è stata superata la soglia dei mille morti.

Una spiegazione c'è ed è anche abbastanza semplice. Si chiama "tamponi". Rispetto alla prima fase di esplosione del focolaio a Codogno, in Lombardia (la Regione che più di tutte influenza al momento i numeri del Covid-19 nel Paese), i tamponi vengono effettuati solo su chi presenta sintomi. Questo vuol dire che al momento i positivi in Lombardia potrebbero essere molto più di quelli dichiarati dai numeri. Il tasso di letalità, poi, è il rapporto tra i decessi ed i casi positivi riscontrati coi tamponi e quindi aumenta se si riduce il numero dei positivi.

Per capire quanto influisca basta guardare i numeri di questi giorni: in Lombardia, dove i tamponi sono difficili proprio per l'emergenza in corso, abbiamo un tasso di letalità nell'8,7%.
In Veneto, regione con 1.300 casi di positività, sono stati eseguiti 24.000 tamponi.
In Lombardia 29.000. In Veneto il tasso di letalità è sovrapponibile a quello cinese: 2,4%.

Caso di studio, poi, è quello della Corea del Sud. A Seul hanno adottato un sistema "a tappeto": eseguiti oltre 200.000 tamponi, riscontrando circa 8.000 contagiati.
Il tasso di mortalità in Corea del Sud è dello 0,8%, praticamente quello dell'influenza stagionale. Ma è chiaro che fare più tamponi è impossibile e non ridurrebbe i morti.
Per questo serve rispettare le prescrizioni di igiene e sicurezza e restare in casa il più possibile, arginando così l'estendersi del contagio.