Cassino, come tutte le città italiane, cerca di andare avanti. Lo fa con i ragazzi a casa, con gli insegnanti che si stanno organizzando per mandare avanti la didattica, i commercianti offrono consegne a domicilio. In tanti utilizzano precauzioni, guanti, mascherine. E ormai i dispenser di disinfettante sono sparsi ovunque.

La vita al tempo del Coronavirus viene vissuta così, giorno per giorno, anche all'ombra dell'abbazia. Le attività commerciali dei cinesi sono chiuse, serrande abbassate e lanternine spente, sono andati in ferie, alcuni già da diversi giorni, e riapriranno dopo il 15.

Mai si erano viste le serrande chiuse, la comunità cinese ha sempre tenuto i negozi aperti anche a Natale, Capodanno, Pasqua. Un clima surreale. Il silenzio soprattutto, le voci dei bambini nei cortili delle scuole, il vociare degli studenti che affollavano le vie del centro e piazza Labriola. Tribunale spettrale. Negli uffici postali personale con mascherine e si entra al massimo due persone alla volta.

A sfidare il Coronavirus i fedeli, che continuano ad andare in chiesa. E domenica a Sant'Antonio la messa si celebrerà fuori, in piazza Diamare, all'aria aperta. Domani (sabato 7 marzo) si svolgerà regolarmene il mercato settimanale. Cassino va avanti, seguendo le indicazioni dettate dal Governo e dal buon senso.