È stata prorogata a Frosinone, fino al prossimo 31 marzo, l'ordinanza del sindaco Nicola Ottaviani che prescrive la chiusura degli istituti scolastici nella giornata del sabato, sia per le attività didattiche sia per quelle di natura strettamente amministrativa.

La decisione era stata preannunciata nel corso delle riunioni tenute dall'Amministrazione comunale con i dirigenti scolastici di ogni ordine e grado e con i responsabili delle Istituzioni universitarie, dell'Accademia delle Belle Arti e del Conservatorio. Questo provvedimento, come è noto, rientra nelle competenze del primo cittadino per la tutela della salute pubblica ed è scaturito dall'aumento significativo dei valori di Pm 10 nell'atmosfera.

Fenomeno che a Frosinone verrebbe causato soprattutto dalle emissioni degli scarichi degli autoveicoli e dalle sostanze nocive diffuse dagli impianti di riscaldamento civili e industriali.
Dunque, con l'ordinanza firmata dal sindaco l'Amministrazione Ottaviani cerca di attenuare l'effetto delle emissioni prodotte dalle caldaie presenti in decine di edifici scolastici sul territorio urbano. Ma anche l'inquinamento generato dalla massiccia circolazione stradale, che ogni giorno porta a Frosinone circa 130.000 persone, quasi tre volte la popolazione cittadina, pari a 50.000 abitanti.

La chiusura delle scuole nei weekend favorisce un ricambio dell'aria almeno per le 48 ore consecutive, ovvero tra le giornate di venerdì e domenica. Infine, come spiega lo stesso primo cittadino, «il provvedimento potrà essere rinnovato nel caso in cui permangano gli sforamenti dei livelli di Pm 10, rispetto ai limiti normativi consentiti di 50 µg/m³ quale media giornaliera».
Gli impianti di riscaldamento scolastici potranno comunque essere riaccesi, a partire dalle 5 del mattino, il lunedì successivo allo stop.