Entra nel vivo l'inchiesta in merito all'assegnazione degli alloggi popolari in via Sardegna, nel quartiere Civette, che vede coinvolta, oltre ad alcuni assegnatari, l'intera giunta (composta allora dal sindaco Giuseppe Morini e dagli assessori Fabio Di Fabio, Mario Belli, Maria Teresa Evangelisti, Massimiliano Fontana e Roberto Gizzi) che nel 2016 approvò la graduatoria definitiva dopo la verifica dell'apposita commissione. Per tutti l'accusa è di abuso d'ufficio.

Ieri in tribunale si sono svolti gli interrogatori, richiesti dai diretti interessati, svolti da parte del pubblico ministero Adolfo Coletta che conduce l'indagine. Ad essere ascoltati sono stati l'attuale sindaco Giuseppe Morini difeso dall'avvocato Sandro Di Meo, il vice sindaco Fabio Di Fabio difeso da Vincenzo Galassi, l'assessore Massimiliamo Fontana e l'ex assessore Maria Teresa Evangelisti difesi dai legali Fabio Padovani e Marilena Colagiacomo, l'assessore Roberto Gizzi difeso da Anna Iaboni e Mario Belli difeso da Fabio Padovani e Bruno Marucci.

La linea difensiva
Nel corso degli interrogatori tutti gli accusati hanno risposto alle domande del pubblico ministero e si sono difesi sottolineando di aver approvato una graduatoria che aveva avuto il parere positivo della commissione, del responsabile del settore e segretario comunale. In sintesi l'iter essendo stato considerato regolare da chi aveva l'autorità per il controllo e la conseguente approvazione, è stata considerata dall'ex giunta al momento del voto tutti un atto dovuto. Un'inchiesta, quindi, che va avanti e che oltre all'ex giunta vede indagato anche l'allora funzionario Paolo Cestra e quattro famiglie di assegnatari, tutti difesi dall'avvocato Francesca Gatta. Al termine degli interrogatori gli avvocati hanno presentato delle memorie difensive.