Vendita di bombole di gas, rinviata a giudizio una commerciante di Ferentino. È quanto ha deciso il gup del tribunale di Napoli Maria Gabriella Iagulli che ha mandato a processo per il 9 luglio dodici persone, tutte campane tranne appunto A.P., titolare di un supermercato nella cittadina ciociara, difesa dall'avvocato Antonio Ceccani.

Alla donna è contestato il reato di ricettazione perché quale titolare di un minimarket «acquistava e riceveva bombole di gpl, apparentemente riconducibili alla Liquigas»,prelevate da uno stabilimento e trasportate con un autocarro «con la consapevolezza della provenienza illecita delle stesse, in quanto provento dei delitti di furto e/o appropriazione indebita».

I fatti, secondo l'accusa, si sono verificati il 12 ottobre 2016. Contestato il reato di frode in commercio perché nell'esercizio dell'attività, secondo l'accusa, «consentiva la vendita agli investigatori della Romapol di una cosa mobile per un'altra, ossia di una bombola di gpl, apparentemente con marchio Liquigas, ma imbottigliata, senza autorizzazione, nello stabilimento della Gas service e caratterizzata da tappo sigillo anonimo diverso da quello originale».

A tutti è contestato anche il reato di fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti per aver detenuto, venduto o trasportato «materie esplodenti infiammabili e pericoloso per la loro qualità o quantità in quanto contenute in bombole di gas imbottigliate irregolarmente, senza l'osservanza degli standard di sicurezza», il tutto da ottobre 2016 a febbraio 2017 tra Caivano, Afragola, Casoria e Ferentino. Alla ferentinate e ad altri tre campani è contestato pure il reato di appropriazione indebita per non aver restituito i vuoti alle società Liquigas e Butangas pur essendo a conoscenza «delle norme che impongono l'obbligo di restituire le bombole vuote al legittimo proprietario».