Un'altra giornata da tregenda per il Coronavirus. È bastato che un paziente si presentasse all'ospedale di Sora con mascherina al volto e febbre alta a scatenare le paure dei presenti.
Il panico ieri sera è scattato per l'arrivo di un ragazzo del Bangladesh che riportava sintomi simil influenzali e respiratori che hanno allarmato quanti erano in ospedale.

La paura scatenata è legata al possibile contagio da Coronavirus. L'uomo, trentacinquenne, è stato trasferito in ambulanza da Arpino a Sora intorno alle ore 18 dal personale sanitario. Nella patria di Cicerone l'uomo dovrebbe risiedere in una struttura d'accoglienza in quanto richiedente asilo. Una volta arrivato sulla barella al Santissima Trinità è stato posto in isolamento.

A creare ulteriori difficoltà è stata la presenza di una barriera linguistica, in quanto il paziente non parla bene la lingua italiana. È stato quindi necessario tradurre il racconto del giovane per ricostruire i suoi movimenti perché sembrerebbe essere stato nelle scorse settimane in Veneto. I medici dell'ospedale di Sora hanno contattato lo Spallanzani di Roma. Fino a sera, con il paziente in isolamento, sono stati eseguiti tutti gli accertamenti per decidere se curarlo a Sora o trasferirlo nella capitale.

I sindaci di Sora ed Arpino, Roberto De Donatis e Renato Rea, sono stati in contatto telefonico con il direttore generale dell'Asl di Frosinone Stefano Lorusso che ha monitorato l'evolversi della situazione. Nel frattempo, ad arrivare al Santissima Trinità, le forze dell'ordine: l'ansia è stata virale tra chi si trovava ieri sera al pronto soccorso.

Sempre ieri, due procedimenti davanti al gup di Frosinone sono saltati per il mancato arrivo di avvocati milanesi proprio per l'allarme Coronavirus. In uno di questi, per un incidente sull'A1 del giugno del 2018 - da quanto si è appreso in tribunale - un collega di studio di uno dei legali interessati, residente nella zona rossa, è stato colpito dal virus. Da qui la quarantena.

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Intanto, stamattina è prevista l'assemblea dei sindaci della sanità. Un incontro alla presenza del direttore generale Stefano Lorusso, che ha il coordinamento, e del presidente della conferenza, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, per fare il punto per la parte strettamente sanitaria. L'incontro, infatti, segue quello di giovedì pomeriggio, convocato dal prefetto Ignazio Portelli, alla presenza dei vertici delle forze di polizia e degli stessi sindaci per ribadire la necessità di agire uniti e senza più iniziative estemporanee.

L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato nel frattempo fa sapere che «dopo quella allestita presso l'istituto Spallanzani di Roma sono state già montate le strutture di pre-triage presso gli ospedali Grassi di Ostia, Sant'Andrea, il Policlinico di Tor Vergata, il policlinico Gemelli e il Cristo Re. Entro la giornata di domani (oggi, ndr) verranno completate tutte le strutture nei restanti ospedali in tutto il territorio regionale. Si tratta di strutture che servono per fare da filtro di pre-triage e dedicate all'accoglienza, evitando così situazioni di promiscuità nelle attese per i casi di sospetta sintomatologia». Dal 9 marzo sei infermieri ciociari andranno ad aiutare i colleghi in trincea dell'ospedale di Lodi. Hanno accettato l'invito.

Infine, la polizia lancia l'allarme per i malintenzionati che, approfittando del Coronavirus, hanno escogitato sistemi ingegnosi per truffare gli anziani. «Finti operatori della Asl hanno tentato di contattare al telefono diverse persone con la scusa di dover fare il tampone per verificare la presenza del Coronavirus - si legge in una nota - finti infermieri si sono presentati alla porta di anziani con la scusa di sanificare i soldi».


(Ha collaborato Enrica Canale Parola)