Gli ospedali del Lazio si preparano ad affrontare un eventuale massiccio afflusso di pazienti con sintomi sospetti di coronavirus. E lo stanno facendo potenziando i vari ospedali "di frontiera", ma anche quelli "periferici", attraverso la realizzazione di tensostrutture - in pratica grandi tendoni o ospedali da campo - al fine di far fronte ad un possibile super lavoro e alla necessità di più posti letto, così da non mandare in tilt la rete ospedaliera. Ma lo scopo è anche quello di destinare queste tensostrutture al pre-triage allo scopo di evitare situazioni di promiscuità fra i pazienti con sintomi sospetti del virus cinese e pazienti che nulla con esso hanno a che fare. E quindi per limitare il diffondersi del contagio. 

Lo afferma in una nota l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. Che dichiara: "Dopo quella allestita presso l'Istituto Spallanzani di Roma, sono state già montate le strutture di pre-triage presso gli ospedali Grassi di Ostia, A.O. Sant'Andrea, il Policlinico di Tor Vergata, il Policlinico Gemelli e il Cristo Re. Entro la giornata di domani verranno completate tutte le strutture nei restanti ospedali in tutto il territorio regionale. Si tratta di strutture che servono per fare da filtro di pre-triage e dedicate all'accoglienza, evitando così situazioni di promiscuità nelle attese per i casi di sospetta sintomatologia".