Anche i sindacati preoccupati per l'emergenza Coronavirus. Quale sarà la ricaduta economica nella provincia di Frosinone? «Per quanto riguarda dati precisi su Frosinone non abbiamo notizie sulla ricadute - spiega Enrico Coppotelli segretario regionale della Cisl -.È chiaro, però, che i settori economici che rischiano di avere più danni sono quelli legati al turismo, ai trasporti, alla ristorazione, al commercio (tranne i supermercati che hanno avuto invece impennate nelle vendite)».

Servirebbero reazioni più razionali davanti all'emergenza virus? «È chiaro che serve molta più razionalità, da parte di tutti, e quindi anche tra i cittadini, per arginare paure irrazionali».
Tanti i settori in crisi. «Abbiamo la necessità di sostenere i lavoratori che rischiano il posto. Per noi la cifra prevista di 21 milioni per la cassa in deroga è insufficiente. Può essere una prima risposta. La situazione potrebbe diventare molto complicata conclude Coppotelli -.Dobbiamo far stare tranquilli i lavoratori».

La Uil, invece, con il segretario generale Medici Paolo Pandolfi e il responsabile della Fpl Giampaolo Tomaselli ha chiesto al direttore generale Asl Stefano Lorusso «tutte le azioni necessarie all'informazione dei lavoratori sugli eventuali rischi e, soprattutto, sulle comuni misure preventive da intraprendere come indicato nelle circolari del ministero della Salute, relative alla polmonite da nuovo Coronavirus».

La Uil chiede di «dotare tutti i lavoratori interessati dei Dispositivi di protezione individuale per evitare il contagio all'interno dell'azienda e individuare in questa fase, una netta separazione dei percorsi e degli accessi deipazienti che accusano sintomi influenzali respiratori riconducibili all'infezione da corona virus con l'allestimento di tende per il triage esterno e stanze per l'isolamento»

Sindaci, forze dell'ordine, rappresentanti di categoria a rapporto dal prefetto ieri all'Asl.
Convocata d'urgenza in mattinata la riunione si è tenuta nel pomeriggio. Il prefetto Ignazio Portelli ha fatto il punto della situazione davanti, tra i tanti, a una trentina di sindaci che ha raccolto l'invito, al manager Asl Stefano Lorussoe ai vertici delle forze dell'ordine.
È stato ribadito che la situazione in provincia di Frosinone è sotto controllo, che non si è registrato nessun caso locale. Allo stesso tempo è stata evidenziata la necessità di farsi trovare preparati per ogni eventualità.

Non c'è nessun allarme e tutto al momento è gestibile. L'incontro è stato anche l'occasione per indirizzare isindaci al rispetto dell'ordinanza emanata dal presidente della Regione Nicola Zingaretti e a evitare uscite estemporanee e quelle ordinanze (soprattutto quelle restrittive della libertà personale) che sono andate in più direzioni. Sempre all'Asl per domani mattina è convocata proprio su questo argomento l'assemblea dei sindaci della sanità. I primi cittadini chiedono a loro volta supporto alle istituzioni centrali e, soprattutto, un coordinamento informativo e metodologico per evitare di andare in ordine sparso.

È stato attivato un confronto con le autorità sanitarie e tecniche della Asl, sotto il coordinamento del direttore generale, Stefano Lorusso, e del presidente della conferenza dei sindaci, Nicola Ottaviani, per evitare fake news ed iniziative estemporanee che rischiano di ingenerare confusione. Domani è stato fissato il tavolo sanitario con dirigenti e tecnici della Aslper tutto ciò che riguarda la prevenzione e la corretta informazione sul Covid-19, con la possibilità di porre quesiti e di esporre casi concreti, allo scopo di dirimere i normali dubbi che possono sorgere dinanzi alle novità.

di: La Redazione

Il panico e la psicosi più che il contagio vero e proprio stanno mettendo in ginocchio un intero Paese. Nonostante le zone rosse siano distanti dalla Ciociaria non è difficile ipotizzare un diverso tipo di "contagio", quello economico, per le imprese del Frusinate e non solo per quante hanno rapporti diretti con Veneto e Lombardia. Il vice presidente di Confindustria Maurizio Stirpe non si nasconde e proprio per evitare i danni diretti all'economia reale chiede una serie di misure per bilanciare le perdite in alcuni settori chiave, dai trasporti al turismo, passando per l'auto.

Il Coronavirus sta producendo seri danni all'economia. Possiamo stimare la ricaduta nella provincia di Frosinone?
«È prematuro parlaredi numeri e dati. Siamo ancora in una fase preliminare. I veri effetti non sono ancora stati scaricati sull'economia, fino ad adesso non c'è stato nessun effetto. Gli effetti si vedranno nelle settimane successive, ma molto dipenderà dalle conseguenze dell'epidemia».

Quali saranno i settori economici più colpiti?
«All'inizio l'impatto è modesto. Ma ricadute ci saranno sui settori del turismo e dei trasporti perché in definitiva i numerosi cali nelle prenotazioni e gli inviti a spostarsi il meno possibile hanno un effetto diretto sui trasporti. Successivamente avremo effetti in tutti i settori dell'economia reale».

E tra questi sicuramente c'è quello dell'auto.
«Per avere un punto di riferimento il mercato dell'auto in Cina a gennaio è sceso del 20% e a febbraio ci sarà una riduzione più marcata, anche se lì la dimensione del problema è più ampia. Sicuramente avremo delle ripercussioni nei settori dell'economia che vengono a innestarsi in una situazione economica che non spicca per brillantezza».

Non a caso, la Federlazio nell'indagine congiunturale ha parlato di stagnazione. Il che complica ancor di più le cose.
«Noi siamo reduci da un meno 0,2 nel quarto trimestre dello scorso anno. L'effetto di trascinamento che comporta non è positivo».

Servirebbero reazioni più razionali davanti all'emergenza.
«Ci vuole un'assunzione di consapevolezza per non trasformare la situazione già drammatica in catastrofe. Serve una serie di provvedimenti, all'inizio maggiormente focalizzata sulla zona rossa e poi estesa al resto del Paese. Ci vuole un alleggerimento del carico fiscale e contributivo. Serve il potenziamento del fondo di garanzia per le imprese e la rimodulazione dei provvedimenti sulla cassa integrazione da estendere allecategorie che nonne hanno diritto.
Bisogna anticipare i provvedimenti: un grande piano per la promozione delle infrastrutture, mettere al centro dell'agenda politiche sociali per i giovani e soprattutto rimodulare il debito pubblico che è la nostra grande palla al piede»

di: Raffaele Calcabrina