Era stata azzannata dal suo cane, dentro la stanza da letto, il 29 gennaio scorso. La donna, elitrasportata nella Capitale, ha subito due complessi interventi chirurgici alla testa. I postumi ci sono e resteranno, ma ora che è tornata a casa la quotidianità è impossibile.

La famiglia ha ormai paura di nuove, possibili aggressioni da parte di Tyson, il loro cane di razza corso, che vive con il nucleo familiare da tre anni. Il marito della trentacinquenne, Abramo Muni, che quella mattina di fine gennaio salvò la moglie quando il loro cane l'azzannò senza motivo, è sconcertato perché non trova sostegno nelle istituzioni. Il problema di queste settimane è legato al fatto che l'amico a quattro zampe, che la coppia ha sempre accudito con amore, ha lasciato un segno indelebile sulla donna. La famiglia ha cercato sostegno nel Comune, nelle forze dell'ordine, nelle associazioni di settore: nessuno che può provvedere al cane.

Ora, non riesce più a vivere con la sua presenza per paura, e nello stesso tempo vorrebbe un futuro sereno per Tyson che tranne quell'episodio violento, è sempre stato un animale amorevole. Il proprietario, quindi, lancia un appello e invita chiunque può a prendersi il suo cane. «Ci sentiamo soli, con tanti problemi, con mia moglie costretta a doppia medicazione settimanale e forse anche a nuovi interventi. Invito chiunque a contattarmi perché così è difficile vivere. Nostro figlio ha 15 anni e non possiamo immaginare di avere dentro casa un pericolo. Il mio numero è 353-3392188. È un vero appello. Non lasciateci soli. Dal Comune di Arpino nessuno ci ha teso la mano o si è fatto carico del problema. La Asl ha effettuato i controlli sul nostro cane e ci ha garantito che sta bene, ma noi abbiamo paura. Quella mattina si è scagliato contro mia moglie come una furia, l'ho allontanato, altrimenti chissà che cosa poteva succedere. Non sappiamo spiegare perché si è comportato così».