In due avrebbero costretto un uomo di Pontinia ad aprire diversi conti con varie banche esibendo una falsa dichiarazione dei redditi e poi a consegnare loro degli assegni in bianco già sottoscritti. Assegni che poi altre quattro persone, per l'accusa, avrebbero usato per pagare buona parte di una fornitura di infissi acquistati in provincia di Frosinone. Ieri gli indagati sono comparsi davanti al giudice per l'udienza preliminare che ha disposto per i sei, tutti della provincia di Frosinone, il processo. I fatti, avvenuti a Pontinia, risalgono a un periodo compreso fra marzo 2013 e marzo 2014. A coordinare l'inchiesta, il sostituto procuratore Giancristofaro.

In due, T.R. del ‘57 di Frosinone e D.M.M. del ‘69 di Terracina, avrebbe costretto la parte offesa ad aprire vari conti con le banche esibendo una falsa dichiarazione dei redditi e a consegnare loro degli assegni in bianco procurandosi un ingiusto profitto per 367.405 euro. Da qui l'accusa di estorsione. Oltre a ciò, si ipotizza anche il reato di violenza o minaccia per costringere a commettere reato, ossia quello di fornire alle banche dati falsi sulla costituzione e situazione economica, finanziaria, patrimoniale dell'azienda. Nel procedimento penale risultano indagate anche altre quattro persone (M.F. del ‘77 di Ceccano, C.M. del ‘79 di Veroli, B.O. del ‘64 di Ceccano e M.P. classe ‘88 del capoluogo) che sono accusati, in concorso, di truffa e ricettazione.

Questo perché avrebbero acquistato degli infissi per un valore di 17.200 euro, utilizzando a saldo due degli assegni in bianco ottenuto con la presunta estorsione alla parte offesa, che è assistita dagli avvocati Sandra Salvigni e Rocco Patriarca. Ieri i sei sono comparsi davanti al giudice del Tribunale di Latina per l'udienza preliminare e per tutti è stato disposto il processo. Il dibattimento prenderà il via a gennaio del prossimo anno e in quella sede con l'analisi delle prove e con l'audizione dei testimoni si stabilirà come siano andati i fatti e se vi siano delle responsabilità a carico degli imputati del procedimento penale. Nel collegio difensivo gli avvocati Antonio Ceccani e Filippo Misserville.