"Sono tutti negativi i test processati oggi presso l'istituto Spallanzani per il COVID-19 compreso quello sullo studente di Tor Vergata che si era presentato al pronto soccorso. Peraltro, sta circolando una fake news circa la chiusura del pronto soccorso di Tor Vergata e il direttore dell'azienda Policlinico Tor Vergata presenterà denuncia all'autorità giudiziaria per procurato allarme". 

Lo dichiara l'Assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D'Amato. 

Poco fa, a conclusione della conferenza stampa svoltasi presso l'istituto "Spallanzani" di Roma, è stato diramato il Bollettino medico numero 23 del 22 febbraio 2020. Ecco quanto scrivono i medici del nosocomio capitolino in riferimento ai tre pazienti inizialmente risultati positivi e da giorni ricoverati e in riferimento ad altre situazioni: 

"La coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, casi confermati di COVID – 19, continua a essere ricoverata nel nostro Istituto. Le condizioni cliniche della coppia sono in continuo e progressivo miglioramento.Entrambi hanno concluso la terapia antivirale.

Il marito in particolare sta meglio, è uscito da qualche giorno dalla terapia intensiva ed è attualmente ricoverato nell'Istituto. Risulta negativo ai test per la ricerca del COViD-19.
Non necessita di terapia con ossigeno, si alimenta autonomamente e sta iniziando la riabilitazione motoria.

La moglie è ancora ricoverata in terapia intensiva, è in respiro spontaneo e non necessita più di supporto ventilatorio. E' vigile, contattabile e risponde alle nostre domande. Necessita ancora di monitoraggio per la presenza di patologie preesistenti.

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Il giovane italiano proveniente dalla città di Wuhan, caso confermato di COVID–19, sta bene, tutti i test più recenti sono negativi al test per la ricerca del nuovo coronavirus e verrà dimesso nella giornata di oggi. Il giovane studente italiano proveniente dalla città di Wuhan è ancora ricoverato ed è in ottime condizioni di salute e di umore. 

Sono stati valutati, ad oggi, presso la nostra accettazione, 77 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 63, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Quattordici pazienti sono tutt'ora ricoverati:

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Tre sono i casi confermati di COVID - 19 (la coppia cinese ed il giovane proveniente dal sito della Cecchignola che verrà dimesso oggi). Nove sono i casi sottoposti al test che risulta tutt'ora in corso. Due sono i casi che rimangono ricoverati per altri motivi. In caso di evoluzioni del quadro clinico, verranno dati immediati aggiornamenti.

Inoltre - si chiude il Bollettino medico - si segnala il rientro, stamane dal Giappone, dei medici del nostro Istituto, infettivologa e rianimatrice, insieme ai connazionali presenti sulla nave Princess Diamond". 

di: La Redazione

"Rassicuriamo tutti: non c'è alcun nuovo caso di contagio da coronavirus nel Lazio". A dirlo è stato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, durante la conferenza stampa che si è tenuta poco fa allo Spallanzani di Roma insieme ai medici dell'Istituto.

I casi nel Lazio restano quindi tre, quelli già noto da tempo: la coppia cinese ricoverata allo Spallanzani (che sembra essere in via di miglioramento) e il ricercatore rientrato da Wuhan e poi guarito. "Si registra un aumento degli accessi - dichiara D'Amato - ma l'aumento è dovuto alla paura, non a contagi".

Pertanto, se in Lombardia e in Veneto scoppia l'allarme coronavirus, con due morti e decine di contagiati, da Roma arrivano buone notizie sui tre casi positivi al coronavirus: uno è di fatto guarito, si tratta, come detto, del ricercatore italiano tra i 56 connazionali tornati da Wuhan. La coppia di cinesi, sempre di Wuhan, ricoverata ormai da tre settimane e ancora nel reparto di terapia intensiva dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, è invece in miglioramento, in particolare le condizioni del marito.

IL BILANCIO SALE DI ORA IN ORA
In Lombardia il numero di persone risultate positive al Covid-19 è salito a 27 (inoltre, una donna di 75 anni è morta in mattinata a Codogno); in Veneto un paziente è morto ieri sera e i malati sono in tutto nove. Nel Lazio ci sono invece i tre già noti dello Spallanzani di Roma (che in un primo momento, nella concitazione e nell'accavallarsi delle notizie, erano sembrati nuovi casi). 

di: La Redazione

C'è una seconda vittima italiana causata dal coronavirus. La notizia è di pochi minuti fa. Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie si tratta di una donna residente in Lombardia e potrebbe essere collegata ai casi di Codogno.

"Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie", ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile alla quale ha partecipato anche il ministro della Salute Speranza. "Rassicuriamo tutta la popolazione - ha aggiunto - al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi". "Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all'altezza di questa sfida - ha aggiunto il ministro Speranza -. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l'avanzamento del virus".

SEGUONO AGGIORNAMENTI

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di: La Redazione

Il coronavirus, come si sa, da alcune settimane è arrivato anche nel Lazio. Tre i casi accertati, sul totale di ventuno finora riscontrati in Italia, nei confini regionali (si tratta dei due turisti cinesi e del giovane ricercatore italiano tornato dalla Cina, da giorni allo "Spallanzani" di Roma e tutti e tre in via di guarigione). Nessun altro nuovo caso è stato invece registrato dopo il ricovero dei tre ricordati. Gli altri casi sono stati registrati in Lombardia (16) e Veneto (2). La notizia del nuovo paziente positivo al test è arrivata poco fa: si tratta di una persona di Dolo, nel veneziano, ed è ricoverata in terapia intensiva.

A comunicarlo è il Ministero della Salute, dopo che ieri sera, intorno alle 22.45, si è verificato il primo morto in Italia a causa del virus cinese: si tratta di Adriano Trevisan, il 78enne che era da 15 giorni ricoverato nell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova. Nosocomio dal quale non è stato possibile trasferirlo a causa delle sue gravi condizioni che alla fine lo hanno portato al decesso. Trevisan, ex titolare di una piccola impresa edile, lascia tre figli, fra cui uno, Vanessa, è stato anche sindaco Vo' Euganeo, il loro paese d'origine.

Intanto, già da ieri, il governatore del Veneto Luca Zaia ha disposto lo svuotamento del nosocomio di Schiavonia, dove alcuni test sono risultati positivi tra i tamponi già effettuati (in tutto saranno controllate seicento persone).

E sempre nel Padovano risulta positivo anche un altro uomo, di 67 anni, che, stando alle ultime informazioni, verserebbe in gravi condizioni; al momento è ricoverato nell'ospedale di Padova. Grave anche il "paziente zero", il manager 38enne ricoverato a Codogno, in Lombardia. 

LE REAZIONI POLITICHE

Il ministro della Sanità Roberto Speranza assicura: "Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all'altezza di questa sfida".Il premier Giuseppe Conte: "Siamo pronti ad adottare nuove misure per tutelare la popolazione". Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio esorta il Paese "all'unità, perché sono ore delicate". Giorgia Meloni, leader FdI, ha dato la sua disponibilità "a dare una mano". Matteo Renzi è sulla stessa linea: "Con l'emergenza tutti sostengano il Governo". FI assicura "piena collaborazione". Ma Matteo Salvini attacca: "I contagi aumentano, bisogna blindare i nostri confini".

A ROMA PRONTI 700 POSTI LETTO

Roma, intanto, si prepara ad affrontare una possibile emergenza attraverso sia il baluardo in questa lotta al coronavirus che è l'ospedale "Spallanzani" sia potenziando tutte le misure di sicurezza e, non da ultimo, predisponendo ben 700 posti letto per eventuali nuovi contagiati. 

Atterrati, all'alba di oggi, a Pratica di Mare. i 19 italiani della Diamond Princess.

di: La Redazione