Furti in tre chiese e in un istituto superiore queste le accuse che ieri hanno portato all'arresto di P.G., 43 anni di Alatri da parte dei carabinieri della compagnia diretta dal maggiore Argirò. A cogliere sul fatto l'uomo, dopo l'ultimo colpo, sono stati i carabinieri della Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile. Ma quando pensava di farla franca è stato bloccato e arrestato con l'accusa "furto aggravato" e "resistenza a pubblico ufficiale".

Il 43enne è stato scoperto mente era all'interno dell'istituto "Sandro Pertini", dopo che aveva scassinato le macchinette delle bevande rubando i soldi che erano all'interno. Le indagini dei carabinieri hanno accertato che lo stesso, sempre nella stessa nottata, aveva compiuto altri tre furti con scasso ai danni di tre chiese. Due ad Alatri, quelle della Fiura e Carano, e una a Vico nel Lazio, chiesa di Santa Barbara. Dai tre luoghi religiosi sono state rubati dei candelieri e le monetine lasciate dai fedeli come offerte. In totale dai quattro furti rubati 235 euro.

L'operazione è scattata anche grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini che nella nottata, oltre ai rumori dovuti alle effrazioni, hanno segnalato la presenza di una stessa auto sui luoghi dei colpi. Auto poi notata dai carabinieri nei pressi dell'istituto "Pertini" dove è stato compiuto l'ultimo furto. A questo punto i militari sono intervenuti bloccandolo con il ladro che aveva in mano il sacchetto contenente tutto il denaro frutto dei reati commessi. Inoltre, a corroborare il castello investigativo dei militari, è stato anche il rinvenimento, in uno dei sopralluoghi effettuati, di un'impronta di scarpa esattamente corrispondente a quella che l'uomo indossava al momento dell'arresto operato all'interno plesso scolastico. Sia il denaro che l'arnese da scasso utilizzato sono stati posti sotto sequestro. L'uomo è stato condotto nel suo domicilio agli arresti domiciliari.

L'udienza
Ieri si è svolto il rito direttissimo presso il tribunale di Frosinone. Il 43enne alla presenza del suo legale d'ufficio Alioska Baccarini si è difeso davanti al giudice, dicendo di non aver commesso nessun furto nelle chiese. Il magistrato ha deciso al termine dell'udienza l'obbligo di firma.