Giornata cruciale per il futuro dei lavoratori della Reno De Medici di Villa Santa Lucia, attualmente in cassa integrazione a causa del fermo della produzione per il sequestro preventivo del depuratore consortile da parte dei carabinieri Forestali. Si chiede anche l'aiuto al presidente Zingaretti. Oggi ci sarà un doppio tavolo tecnico a Frosinone: il primo, alle 11, nella sede di Unindustria in via del Plebiscito al quale saranno presenti sindacati e proprietà; il secondo, alle 16, nella sede dell'amministrazione provinciale.

Al tavolo provinciale saranno presenti tutte le parti: le sigle sindacali, i comuni di Cassino, Villa Santa Lucia, Piedimonte San Germano e Pignataro Interamna; il Cosilam, la società AeA, che gestisce l'impianto di depurazione di Villa Santa Lucia, e le associazioni datoriali. La cartiera è ormai ferma da quasi due settimane, e se la produzione non viene fatta ripartire al più presto a rischio ci sono 300 posti di lavoro, tra diretti e indotto.

Almeno per i prossimi giorni è scongiurato l'avvio dei licenziamenti collettivi, come rassicurato nei giorni scorsi. Al momento è tutto in stand-by in attesa di soluzioni, soluzioni che potrebbero arrivare proprio dal tavolo provinciale durante il quale dovrebbe essere presentato il crono programma con risorse e interventi che ha come obiettivo quello di portare allo sblocco della situazione, e far riprendere così la produzione all'interno della cartiera Reno De Medici di Villa Santa Lucia. E, quindi, la fine della cassa integrazione.

Un appuntamento importante quello di oggi alle 16. Il presidente della provincia Antonio Pompeo oltre a convocare tutti i soggetti coinvolti nella vertenza ha chiesto anche sostegno alla Regione Lazio perché i «tempi non appaiono compatibili con quelli che caratterizzano i normali tavoli di confronto».

«La Provincia di Frosinone spiega Pompeo ha favorito il più ampio percorso di condivisione per la salvaguardia dei posti di lavoro e la difesa dell'ambiente. Abbiamo messo attorno a un tavolo tutti gli attori interessati alla questione e ascoltato sia l'azienda sia la società A&A.
Personalmente ho inoltrato anche una lettera al presidente Zingaretti per richiedere espressamente un risolutivo intervento della Regione Lazio. Siamo tutti preoccupati, ma tutti abbiamo il dovere di dare il nostro contributo. Sono certo dell'attenzione del Governatore per un esito positivo della vicenda».