«Siamo di fronte a cambiamenti climatici importanti e bisogna intervenire subito». Lo dice a chiare note il sindaco di Picinisco Marco Scappaticci. A fargli eco Enrico Pittiglio, suo collega di San Donato Valcomino: «Il turismo verso l'Abruzzo è diminuito». Il cruccio che accomuna i sindaci dei paesi montani della Valcomino è quello della neve. Che questo inverno, almeno finora, non c'è.

«La conseguenza di questo inverno anomalo con alte temperature e assenza di neve sulle nostre montagne ci preoccupa» - sottolinea Scappaticci - La mancanza della neve, oltre a rappresentare un danno economico che mette in ginocchio tutte le attività ricettive del nostro paese e di quelli limitrofi, è anche un danno per tutti coloro che gestiscono attrezzature e strutture degli impianti sciistici». Scappaticci tira dentro anche il suo Comune che «ha speso decine di migliaia di euro per rinnovare prima e mettere in sicurezza poi le sciovie installate sulle piste di sci di Prati di Mezzo». Sottolinea come da mesi quelle piste sono completamente verdi per la lussureggiante vegetazione che le ricopre.

Poi Scappaticci solleva anche un altro problema: «La mancanza di neve ci preoccupa anche per la scorta idrica, fondamentale per i pascoli in montagna e per l'agricoltura a valle».
Quindi fa appello alle istituzioni: «Invoco l'intervento della Regione e dello Stato perché compiano atti concreti ora che, posso dire, ci sentiamo abbandonati da tutti.
Un paese come Picinisco e gli altri centri pedemontani della Valcomino, fondano le loro risorse economiche sul turismo che in inverno è legato indissolubilmente alla neve e la mancanza di questa riduce fortemente l'appeal che può suscitare».

Inevitabile per Scappaticci l'equazione scarsa attrazione turistica uguale a spopolamento del territorio «che da qualche anno colpisce la Valle costringendo noi amministratori a chiedere misure a sostegno dell'economia e dello sviluppo locale». Poi una stoccata alla costituenda area protetta: «Noi comuni siamo la vera area protetta, quella che non riesce a vedere una prospettiva di futuro». Quindi una speranza: «Spero che prima della fine dell'inverno la natura ristabilisca gli equilibri»