In città la furia vandalica non ha freni. Anche l'ultimo fine settimana è stato segnato da episodi che si commentano da soli e che, sommati a quelli di inizio anno, fanno emergere un quadro generale d'inciviltà non più sopportabile, almeno da quella parte sana di cittadini che punta il dito contro chi commette queste azioni.

Nella notte tra sabato e domenica tre le brutte sorprese nel centro della città: le piantine collocate nelle fioriere di piazza Santa Restituta sono state sradicate e buttate nell'aiuola che le ospitava. Uno sfregio senza un perché. Non solo. Sul Lungoliri, alle porte del quartiere di San Rocco, la fontanella di acqua potabile ha subito grossi danni; forse è stata piegata con un calcio. In entrambi i casi ieri mattina gli operai del Comune hanno provveduto a risistemare ciò che i vandali avevano danneggiato.

Il consigliere delegato alle manutenzioni Lino Caschera ha già attivato l'iter per sistemare la fontana di piazza Garibaldi, che funge anche da rotatoria, parzialmente distrutta all'alba di domenica dall'auto che l'ha travolta, condotta da un giovane. Che dovrà pagare i danni.

«Ieri mattina abbiamo chiesto alle forze dell'ordine il verbale per risalire alle generalità della persona che ha danneggiato la fontana - ha detto Caschera -  Siamo in contatto con l'assicurazione, attendiamo notizie in merito e manderemo una ditta per farla sistemare. Ci siamo subito attivati e in settimana, una volta in possesso di tutti i documenti, avvieremo l'iter per riconsegnare alla città la fontana riparata».

Danni che vanno ad aggiungersi all'imbrattamento di muri privati e pubblici, alla furia vandalica di un gruppo di giovanissimi che alcune settimane fa in piazza Mayer Ross, senza un motivo, ha scaraventato a terra le sedie di proprietà comunale, rompendole e lanciando in aria le gambe delle sedute di plastica. E poi un danno che sa di oltraggio: la vernice spray sulla targa in ricordo delle vittime di femminicidio del parco Santa Chiara. Lì ora il Comune ha collocato un faro. Aspettando le telecamere.