Usava il pass disabili della madre defunta da almeno due anni. E così riusciva a parcheggiare negli stalli preposti con meno difficoltà degli altri. Ma con la nuova stretta della Polizia locale non è sfuggita ai controlli: cassinate scoperta e multata. Non è la sola, visto che al vaglio degli agenti del comandante Giuseppe Nunziata diverse risulterebbero le posizioni non chiare, al limite della legalità.

Una accelerazione, voluta dall'amministrazione, in perfetta sintonia con il nuovo passo dei vigili urbani che, nonostante l'evidente carenza di personale, hanno ingaggiato una vera e propria guerra all'abusivismo, in animo alla squadra di Salera. Il caso "conclamato", quello legato alla finta invalida, è stato scoperto incrociando verbali e certificati di morte: questo, infatti, è il lavoro più imponente perché occorre mettere a sistema un numero significativo di dati.
E dalle premesse sembrerebbe essere solo la punta dell'iceberg. Altri quattro cassinati, a breve potrebbero essere chiamati a pagare multe salate per le stesse ragioni.

Uno, addirittura, forse anche a rispondere della riproduzione di un tesserino perfettamente conforme a quelli validi nel Comune di Cassino pur risultando addirittura residente in un altro territorio. Nelle scorse ore, dopo lamentele di residenti e commercianti del centro, qualcuno avrebbe indicato persino la presenza del titolare di un tesserino che con una "semplice" fotocopia occuperebbe il posto sotto casa e uno stallo in centro. Ovviamente queste sono solo alcune delle posizioni da verificare, perché tra richieste e rilasci il numero di quelle da approfondire nel rispetto di chi riceve il tesserino per diritto sono davvero tante.

Chi utilizza in modo illecito il pass rilasciato a un parente con disabilità rischia di essere sanzionato per una doppia violazione: sosta non autorizzata e utilizzo non regolare del tagliando. Si vuole in questo modo colpire da una parte la sacca di irregolari che rappresenta, comunque, la faccia di un abusivismo senza alcuna remora, dall'altra verificare con maggiore assiduità quanti siano effettivamente isoggetti che possono beneficiare del tesserino.
Proprio sulla vicenda legata a filo doppio all'operazione "stana furbetti" e al "pasticciaccio" strisce blu in relazione ai posti da preservare per i disabili la politica e non solo si era già infervorata.

La Lega da un lato, i petrarconiani dall'altro, avevano fatto scattare un fuoco incrociato sull'amministrazione Salera. E non era mancata neppure la polemica sui numeri, con quelle 2.000 persone «titolari del tesserino su 36.000 residenti» che a qualcuno erano sembrate "troppe". E che per qualcun altro erano suonate addirittura una provocazione, in senso contrario, nei confronti di chi di quel pass rappresenta un diritto e non certo un servizio voluttuario. Nell'ultimo passaggio politico, poi, una sintesi che pare non abbia fatto tremare i polsi di alcuno: tutte le auto elettriche esentate dal pagamento della sosta negli stalli blue parcheggio gratis le prime due ore per i disabili. Si attendono, a breve, importanti sviluppi.

Non si arrendono. Non si accontentano delle migliorie concesse dalla Publiparking.
Vogliono che venga eliminata la "discriminazione" con la doppia zona e quindi sono pronti a gesti eclatanti. Sono i commercianti di Cassino della zona B, quelli indubbiamente più penalizzati dal nuovo servizio di parcheggi a pagamento. Chi non è residente in tale zona che comprende Corso della Repubblica, viale Dante, piazza Diamare, piazza Labriola, piazza De Gasperi e via De Nicola non ha il diritto a parcheggiare nei 684 stalli del centro: pur avendo sottoscritto un abbonamento è necessario fare il ticket orario. Peraltro maggiorato del 20% rispetto alle altre zone.

Per questo ieri i commercianti sono tornati ad accendere i riflettori sul tema. O meglio: hanno acceso i lumini sugli stalli. Tanto che Corso della Repubblica all'imbrunire sembrava un cimitero. E poi molti negozi hanno esposto il cartello provocatorio con su scritto: «Vendesi attività con ampio parcheggio». Il riferimento ironico, ma neanche tanto, a sottolineare il fatto che oramai in centro non parcheggia più nessuno. «Perchè dovrebbero venire a prendere il caffè da noi quando comodamente possono andare in altri bar dove possono usufruire dell'abbonamento?», si domandano e domandano gli esercenti. E poi spiegano: «Questa zona centrale dovrebbe invece essere valorizzata e non punita perchè certamente gli affitti sono più alti rispetto ad altre zone.

Ma bisogna capire che il problema non è solo di noi commercianti ma di tutta la città.
Noi siamo assolutamente favorevoli alle strisce blu e al reintegro dei 35 ausiliari del traffico.
Non abbiamo nulla contro l'amministrazione ma non possiamo accettare questa discriminazione: si faccia in modo che valga un unico abbonamento, se necessario anche maggiorato, ma dove si possa parcheggiare ovunque. Noi porteremo avanti questa battaglia e non ci arrenderemo fin quando non avremo ascolto perché la situazione è grave».
Altri esercenti del centro lamentano difatti un fatturato in calo di oltre il 50% da quando il primo febbraio è entrato in vigore pieno regime il servizio delle strisce blu. Per questo motivo la prossima settimana è già in programma un'altra manifestazione che prevede con molta probabilità anche se le modalità sono ancora da definire un corteo e la chiusura della famigerata zona B.

I parcheggi a pagamento sono ormai diventati un caso politico e il combinato disposto con Ztl e isola pedonale ha mandato in fibrillazione l'opposizione che ha chiesto un Consiglio ad hoc: con molta probabilità si svolgerà il 24 febbraio. E intanto il consigliere Mario Abbruzzese mette in guardia e in una missiva indirizzata al sindaco Salera spiega: «Sarebbe facile in questo preciso contesto addossare al ripristino delle "strisce blu" la stasi che stiamo vivendo: ma questo fatto, del tutto occasionale, è strettamente collegato con la programmazione e con l'idea che Lei ha in mente per Cassino. È questa programmazione, tutta e solo Sua, che produce la paura per i cittadini, i commercianti, le piccole imprese, gli artigiani che sentono sotto i piedi un terreno troppo friabile per avere fiducia. Va detto che non si tratta di una sorpresa, perché Lei aveva correttamente comunicato in campagna elettore i suoi intendimenti.

Io per esempio sostenni in campagna elettorale che una città aperta e trafficata, con la chiusura della sola piazza Labriola, era segno di un certo benessere, di una quota di moderato ottimismo. Lei prosegue Abbruzzese affermava la teoria opposta, e proponeva un modello "chiuso" di città, con un'isola pedonale ben più ampia che comprendeva il Corso della Repubblica». E ancora «Visto lo smarrimento dei cassinati, possa essere opportuna una serena ma immediata revisione delle sue convinzioni. La invito a riprendere da subito le azioni del Paesc che possono iniettare fiducia nell'economia e miglioramenti della qualità dell'ambiente. Lei ha il dovere di evitare scelte di protesta dei commercianti; sia saggio conclude il consigliere e accetti un confronto costruttivo e concertato su questi temi, prima che la paura si trasformi in disordine. Ragioniamo insieme senza steccati per coordinare la migliore risposta alla paura. Cassino ha bisogno di un sogno e di un sorriso, e siamo noi che dobbiamo aiutarla».

di: Alberto Simone