Brogli elettorali alle amministrative del 2018: verso la verità. Consegnate al Consiglio di Stato le copie delle schede contestate dopo le elezioni amministrative del 10 giugno 2018 che decretarono la vittoria del sindaco Mauro Assalti. Martedì scorso gli uomini della procura hanno portato in prefettura le schede oggetto di contestazione e sotto sequestro per le indagini in corso.

In quella sede, alla presenza dei legali delle parti, si è proceduto all'individuazione delle schede contestate che sono state fotocopiate e poi le copie consegnate al Consiglio di Stato.
È ormai prossima alla conclusione la vicenda che ha travolto il comune di Torrice all'indomani delle elezioni, sollevata dal candidato a sindaco sconfitto Alfonso Santangeli.

Le copie delle schede consegnate al Consiglio di Stato dovrebbero essere ventuno di cui tredici, contestate nel ricorso di primo grado e quattro aggiuntesi a seguito del riconteggio effettuato in prefettura. Il Tar ha annullato due voti attribuiti al sindaco Mauro Assalti che resterebbe ancora in vantaggio.

Quest'ultimo avrebbe comunque chiesto la riattribuzione di due voti, inoltre è stata contestata un'ulteriore scheda attribuita alla lista di Alfonso Santangeli, che sarebbe stata fotografata da un elettore poi denunciato, e poi ci sarebbero le quattro schede del riconteggio su cui, però, il Consiglio di Stato dovrebbe decidere sull'ammissibilità della richiesta.

Si tratta, dunque, di una questione alquanto articolata cui si sono aggiunti nuovi elementi nel corso delle valutazioni. E comunque da chiarire non ci sono solo aspetti tecnico-amministrativi. Parallelamente procedono gli accertamenti penali, sono aperti infatti due fascicoli.

Le indagini sono state avviate su iniziativa della procura, l'altra dopo l'esposto dell'attuale minoranza. La prima è nata come filone derivato da un'indagine più importante condotta dai carabinieri di Frosinone e che ha portato alla contestazione del voto di scambio a carico di tre soggetti. Inchiesta poi allargatasi, tant'è che da sei gli indagati sono diventati venti, inclusi due presidenti di seggio. Insomma un vero e proprio ciclone elettorale con implicazioni penali che potrebbero essere pesanti.