Dopo il sabato "spettrale" con il centro cittadino quasi deserto, ieri primo vero test per il nuovo servizio dei parcheggi a pagamento la città è tornata ad avere un aspetto "normale". Piazza Labriola, così come gli stalli in piazza De Gasperi davanti al Comune e alle Poste erano strapieni. File ai parcometri con gli ausiliari del traffico pronti a fornire supporto e informazione. Molta tolleranza e, durante il corso della mattinata, nessuna multa: gli automobilisti, seppur contrariati, sono stati ligi al dovere. Ma le polemiche, neanche a dirlo, sono divampate anche ieri. «Non è normale dover pagare il biglietto dopo aver già pagato un abbonamento» lamentava più di qualcuno.
Per questo motivo gli abbonati hanno preso d'assalto tutti i parcheggi della zona A, quella cioè dove hanno libero accesso sia gli abbonati che chi paga il ticket. Quelli che, invece, non hanno sottoscritto l'abbonamento sono andati alla ricerca dei parcheggi bianchi: strapieno sia quello in piazza Corte che quelli di Nicholas Green e l'ex campo Miranda.Tanti cittadini lo hanno fatto per risparmiare il costo del ticket ma, cercare a tutti i costi un parcheggio libero per non pagare la sosta, è stata anche una forma di protesta pacifica contro le modalità del servizio a pagamento che continuano a non piacere. Sul punto la cittadinanza è divisa. C'è chi, come l'attivista Amerigo D'Annolfo, punta il dito contro le tariffe elevate delle strisce blu.
L'esponente de "Lo Scarpone" si fa portavoce del disagio di molti cittadini e spiega: «Per far tornare una città viva bisognerebbe modificare la tariffa a 50 centesimi l'ora, in modo che i residenti e i cittadini dei paesi limitrofi siano agevolati nel fare acquisti. Le istituzioni dovrebbero rivedere il piano tariffario con la ditta che ha preso in gestione le strisce blu, anche per tutelare l'economia della città: la tariffa giornaliera invece di 12 euro potrebbe essere anche di 5 euro. Così molti cittadini non si affollerebbero nei centri commerciali, preferendo le attività commerciali del centro».
Al contrario c'è chi evidenzia come, con la partenza delle strisce blu, ci sia molto più ordine e sia un primo passo per contrastare l'inquinamento proprio perché viene incoraggiata la mobilità sostenibile a discapito dell'uso sfrenato delle automobili.
Isola pedonale, si accelera
E a proposito di inquinamento il mese di febbraio è iniziato con un nuovo record negativo: sabato i valori di Pm10 e Pm2,5 sono schizzati alle stelle. Il valore delle polveri sottili si è poi abbassato nella giornata di domenica solo grazie al vento. Per questo motivo, ieri mattina in Comune, c'è stato un nuovo incontro riguardo il piano urbano del traffico. L'obiettivo è quello di approvare il Put il prima possibile, per poi attivare l'isola pedonale permanente.
A tal proposito si lavora anche a un progetto proposto dall'ex consigliere comunale Alberto Ficaccio: ovvero mettere intorno a un tavolo commercianti, imprenditori e cittadini per ricercare una sintesi condivisa che non penalizzi nessuno ma dia risposte concrete al problema dell'inquinamento e nello stesso tempo renda il centro cittadino più appetibile. Intanto l'associazione "Liberamente" ha proposto il progetto dell'isola ambientale. «La nostra idea rappresenta un giusto compromesso tra chi vorrebbe completamente abbandonare l'automobile e chi, invece, non può farne a meno. Tale proposta potrebbe rappresentare il primo di una serie di interventi che, gradualmente, potrebbero portare alla realizzazione di un'isola pedonale.
In altre città in cui è stato realizzato il progetto dell'isola ambientale, è stato consentito pian piano ai cittadini di testare quali possono essere i vantaggi di una riduzione delle auto nel centro urbano, ed eventualmente in altre aree più periferiche, a vantaggio della mobilità ciclabile e pedonale, ma senza stravolgere improvvisamente le loro abitudini» spiegano dalla compagine della Petrillo. Ma il sindaco Salera ha spiegato che a ogni progetto va allegato il piano finanziario per valutare se sia sostenibile o meno.