Accertati dunque i primi due casi ufficiali di coronavirus in Italia. L'allarme è scattato ieri a Roma quando una coppia di cinesi - che da otto giorni erano in giro per l'Italia avendo toccato molte città, fra cui anche Parma e Milano - ha accusato i sintomi del temibile virus che, a quanto pare, sarebbe partito dalla città di Wuhan. I due, scattato il protocollo sanitario d'emergenza, sono stati ricoverati all'ospedale Spallanzani, dove sono stati sottoposti a tutte le cure del caso e ricoverati.

Si tratta di  marito e moglie e hanno rispettivamente 66 e 67 anni. Ora, come detto, si trovano ricoverati allo Spallanzani. Provengono dalla provincia di Wuhan. Erano arrivati lo scorso 23 gennaio all'aeroporto di Milano Malpensa, da dove si erano spostati per un tour nelle province italiane che aveva toccato tra le varie destinazioni anche Parma.

Sono partiti da Wuhan con un tour operator che gestiva anche una comitiva di 20 persone - tutte cinesi della provincia di Wuhan - con le quali sono stati in contatto per diverso tempo e dalla quale, tuttavia, si sono staccati diversi giorni fa. I due hanno proseguito il viaggio in Italia per proprio conto, mentre gli altri 20 in gruppo. Comitiva che ieri ha trascorso la giornata a Sorrento mentre in serata aveva una prenotazione in un albergo di Cassino, dove oggi avrebbe dovuto visitare l'Abbazia Montecassino. 

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Ma nella città martire non sono mai entrati: appena le autorità sanitarie e militari hanno avuto notizia che i due erano arrivati in Italia con altri cinesi, è scattata la ricerca della comitiva. Accertato il loro itinerario, pattuglie di polizia e carabinieri, alle quali si è unito il direttore generale della Asl di Frosinone Stefano Lorusso, nella serata di ieri hanno atteso il pullman al casello A1 di Cassino. Qui militari e autorità sanitarie hanno bloccato la comitiva che, d'accordo con la Regione Lazio e il ministero della Salute, è stata "invitata" a proseguire il viaggio verso Roma, destinazione Spallanzani, Dove poi i 20, fra cui l'autista italiano, sono giunti scortati da polizia e carabinieri e sottoposti alla profilassi e ai controlli del caso: nessuno aveva i sintomi del Coronavirus ma tutti sono comunque stati ricoverati per ulteriore precauzione. 

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Quanto alla coppia risultata positiva, i due cinesi alloggiavano al Gran Hotel Palatino di Roma, un quattro stelle con 200 stanze e tre sale da pranzo, a due passi dal Colosseo. Ora i saloni dell'albergo sono vuoti e la stanza dove hanno alloggiato è stata sigillata. Ulteriori misure di prevenzione potrebbero essere applicate nei confronti di veicoli e persone con cui era entrata in contatto la coppia. Durante le prime operazioni di soccorso, gli agenti della polizia avevano anche stilato un rapporto che è stato poi inviato al Ministero della Salute.

In rete circola un video, postato da alcuni romani in transito davanti all'albergo proprio nel momento in cui i sanitari del 118 prendevano in carico i due cinesi, in cui si vedono l'ambulanza che ha soccorso i due turisti cinesi la scorsa notte, alcuni sanitari che indossano tute protettive e, all'interno del mezzo di soccorso, i due cinesi contagiati dal coronavirus. I due romani, con il secolare fare disincantato della Capitale, si sono anche lasciati andare a un commento in stretto dialetto romanesco.