Inchiesta sulle "patenti facili", il Riesame annulla i provvedimenti di sequestro preventivo disposti nei confronti dell'autoscuola Serena in via Donizzetti a Cassino di Donato Ferraro, quella a lui facente capo della provincia di Caserta e le quote societarie relative. Disposta, inoltre, la restituzione delle quote e dell'autoscuola con sede a Viterbo al figlio, Giuseppe Ferraro. Le istanze degli avvocati Mariano Giuliano e Massimiliano Tisbo sono state accolte in pieno: i giudici hanno annullato completamente il sequestro disposto il 9 dicembre scorso.

E ora le difese, che hanno sottolineato la nullità del provvedimento perché a loro avviso «carente di presupposti, sia per il fumus che per il periculum» stanno lavorando per chiedere l'eliminazione anche della misura cautelare personale.
L'inchiesta sulle "patenti facili" quella che ha portato all'arresto di 13 persone, tra cui il sessantottenne titolare dell'autoscuola a Cassino avrebbe fatto emergere dettagli significativi sulla presunta realizzazione di un complesso sistema in grado di rilasciare documenti di guida, senza studiare, in cambio di somme che potevano oscillare tra i 1.300 e i 2.500 euro. Soldi che sarebbero serviti, per gli inquirenti, per ottenere un documento "taroccato" oltre a "oliare" i diversi sistemi, grazie ad «accordi corruttivi raggiunti sia con il direttore che con alcuni dipendenti».

Cioè, per la procura, sarebbe stato possibile realizzare un sistema che garantiva patenti facili, dietro un determinato compenso: una parte sarebbe stata trattenuta per le "spese vive", il resto utilizzato per pagare tangenti ad altri funzionari della Motorizzazione che presiedevano agli esami. Ipotesi del tutto smontate dalla difesa che, dopo l'annullamento del provvedimento di sequestro, punta a eliminare anche quello dei domiciliari a cui ancora è sottoposto Donato Ferraro, a Piedimonte.