Il comune di Sora questa mattina ha rimosso la targa nel Parco Santa Chiara per la pulizia dopo l'atto vandalico. Ieri durante l'evento pubblico in ricordo della Shoah il sindaco Roberto De Donatis ha detto: "Oggi all'interno della villa comunale qualcuno ha imbrattato la piccola targa dove si rammentava le vittime del femminicidio, quelle locali, ma quelle che avvengono ovunque. Questo ci testimonia ancora una volta che purtroppo su un' azione gratuita, perché non c'è nessun tornaconto per fare un gesto del genere, c'è ancora molto da fare. Dobbiamo lavorare sopratutto su noi stessi, ma per trasmettere ai più giovani un messaggio che sia di consapevolezza che l'uomo è capace di fare le peggiori cose a se stesso, all'ambiente e agli altri esseri umani. " Ad intervenire su quanto accaduto anche il gruppo cittadino femminile di Fratelli d'Italia." Riteniamo questo gesto ignobile, un vero e proprio affronto alla memoria di queste donne, e delle loro famiglie che si vedono oltraggiate ulteriormente. Un gesto che non solo va condannato aspramente, ma che richiama tutti ad una attenta riflessione, su quale direzione stia prendendo la nostra società." Molti i messaggi duri e forti che hanno trovato sfogo sui social scritti dalle famiglie delle vittime, dal mondo dell'associazionismo e dalla comunità sorana.

Vandali di nuovo scatenati al parco Santa Chiara, dove è stata oltraggiata la targa in ricordo delle donne sorane vittime di violenza. Ieri mattina a catturare l'attenzione dei passanti è stata una macchia nera sulla targa posizionata nel parco il 10 gennaio 2015 da alcune associazioni e dal Comune, posta lì per scuotere le coscienze e per non dimenticare le terribili storie di donne morte per mano violenta. Un danno, una ferita, un oltraggio che ha subito suscitato sconcerto e un'unanime condanna. Qualcuno, incurante dell'ignobile gesto che stava compiendo, ha imbrattato con una bomboletta spray i nomi delle vittime scolpiti sulla targa. Sono stati cancellati quelli di Chiara Sacco, Samanta Fava e Gilberta Palleschi, mentre quello di Adriana Tamburrini è rimasto leggibile.

Un'azione di grande viltà che ha generato l'immediata denuncia sui social di tanti sorani, uniti nel condannare duramente l'accaduto. Le famiglie delle donne che non ci sono più hanno espresso il proprio sdegno; per loro un nuovo dolore e l'impossibilità di trovare una spiegazione del perché di tanta cattiveria. Anche il mondo dell'associazionismo ha commentato aspramente l'episodio, continuando a sostenere la divulgazione di una cultura del rispetto che questa volta è stata anch'essa cancellata perché un'iniziativa contro violenza, a distanza di cinque anni, è stata a sua volta violentata.
Un raid che ha riproposto la necessità di dotare il parco di telecamere di sorveglianza, sottolineata da tanti cittadini.

Telecamere che avrebbero potuto ricondurre all'autore della disgustosa azione, che non voleva solamente lasciare un segno su quella pietra, ma che ha voluto cancellare le storie di quattro donne uccise, oltraggiando l'intera città perché quella targa porta la firma dell'intera comunità sorana. Poco distante altri imbrattamenti: sui giochi da poco installati, sui tronchi degli alberi che lo scorso anno furono potati per essere messi in sicurezza. Uno spazio che era stato riconsegnato alla città dopo i lavori fortemente voluti dall'amministrazione De Donatis. Ora in tanti si augurano che venga celermente sistemata la targa e cancellati gli imbrattamenti che hanno colpito l'intero parco, in attesa dell'installazione delle telecamere di sorveglianza. 

di: Enrica Canale Parola